sabato 22 settembre 2018

personaggi_uac




Personaggi_uac/Alessio Befi

Alessio Befi, il “toro di Castello” raggiunge la storica quota di cento reti messe a segno con la Maglia dell’Audax Cervinara. Un traguardo da celebrare con un’intervista. 
CervinarAudace ha colto la palla al balzo per rispolverare la rubrica “personaggi_uac” dopo una lunga e noiosa pausa. 
Ripartiamo da Alessio, l’unico degli atleti in attività che difendono il Cervo a poter vantare un rapporto particolare con la tifoseria e nello specifico proprio con gli Ultras Audax Cervinara. 
Quelli di sempre, non di Maggio/Giugno.
Buona lettura:

d-Alessio, ecco qui la centesima esultanza. Sì, sono cento le soddisfazioni con il tuo Audax, cento le emozioni regalate agli UAC e a tutto il Popolo Cervinarese. Cento le zampate che hanno scritto la storia calcistica della compagine nata nel 1935, specialmente dagli anni 2000 ad oggi. Come ti senti con cento mitragliate sulle spalle?

r- Come ho sempre detto per me giocare a Cervinara è il massimo, poi essere arrivato a 100 gol con questa maglia mi rende fiero, ma non appagato. Non sono ancora sazioPrima di chiudere con il calcio ho l’ultimo obiettivo da portare a termine, ma al momento non lo “D”ico e lo tengo per me!

FIORI  e APPLAUSI A BENEVENTO (13/14)

d- L’Audax Cervinara di Alessio Befi, capitano e Cervinarese puro sangue, sta vivendo annate memorabili. Quali sono i segreti dello spogliatoio e di questo gruppo audace?

 r- Il vero segreto del nostro gruppo è semplice: siamo tutti ragazzi sani, non c’è mai cattiveria tra di noi, e ragioniamo con una sola testa, ossia quella di andare in campo e dare il massimo per i nostri Colori e la nostra gente!

BEFI 50 VOLTE GRAZIE(09/10)

d-Hai vissuto gioie e dolori sotto questi colori. Scelte difficili da digerire e gesti d’amore che resteranno indelebili nei ricordi di chi vive il Cervinara r’a matina ‘a sera. La maledetta finalissima contro la Sanità Napoli è stata il vero spartiacque della tua Audace carriera. Quella non fu una semplice partita perché diede il via ad un lungo calvario, fatto di campetti senza padroni di casa, assenza di guardalinee, contestazioni e addii obbligati, come il tuo. Come ricordi quel pomeriggio da dimenticare, bagnato da lacrime amare, ricoperto da una coltre di polvere e sporcato dal fango lanciato dalle viscide “malelengue” dopo il triplice fischio?

r- E’ stata una sconfitta inattesa perché eravamo convinti di fare il salto di categoria e invece da quella sconfitta c’è stato il salto all’indietro. Un vero peccato. Eravamo una squadra con tanti Cervinaresi e ragazzi della zona. Erano gli anni della rinascita anche dei nuovi ‘vecchi’ ultras e avevamo al seguito sempre tanti tifosi. 
Durante gli spareggi per l’Eccellenza il Canada era una bolgia! 
Le Malelengue ci sono dappertutto l’importante è non dargli peso e andare avanti!

SOGNO INFRANTO, MA CI VOLEVA TANTO? (09/10)

d-Altro spareggio e altra sconfitta. Contro la Folgore Selinunte, dopo tanti anni e mille battaglie vincenti, arriva il boccone amaro, mentre la doccia fredda contro il Nola, di appena qualche mese fa, è una ferita ancora aperta. Gare giocate sempre a testa alta e con la Maglia sudata, ma dal finale da cancellare. Ogni partita, ovviamente, ha una storia a sé. Rimorsi ne abbiamo, oppure meritavamo quelle brutte sconfitte?

r- Meritavamo di vincere contro la Folgore Selinunte per quanto fatto nelle due partite. Abbiamo avuto un po’ di fortuna durante il tragitto playoff, come nella gara a Sorrento, poi però lo abbiamo pagato doppio con la Folgore! L’anno scorso, visto il valore dimostrato in campo, potevamo anche vincere il campionato. Purtroppo, qualcosa si era rotto.


d- Da attaccante di talento, più volte capocannoniere, vivi la tua battaglia dal rettangolo di gioco spinto dal calore della tua gente, in simbiosi con il tifo incessante degli Audaci Seguaci. Quanto incide, nel bene e nel male, il famoso fiato sul collo dell’ambiente locale e delle gradinate sulle prestazioni in campo e sulla psicologia della squadra in generale?

r- Il calore dei nostri tifosi deve sempre essere per noi un motivo per dare sempre di più, però può succedere che quando sei in periodo negativo hai più pressioni e lì si deve essere ancora più bravi nel gestire quei momenti, se no si rischia di fare brutte figure.

d- Racconta alle lettrici ed ai lettori di CervinarAudace la rete più bella tecnicamente, quella più da “Mai dire gol” e quella che avresti voluto tanto realizzare, ma…

r- Un gol, bello o brutto che sia, ti fa sognare, ti commuove, ti fa essere l’ombelico del mondo in determinati momenti. Quello al novantesimo della Lince Zerrillo contro il Sorrento diventa fantastico per quel che rappresenta, oltre il puro gesto tecnico.


 d- La Cervinara Ultras ha sempre evitato il sostegno verso il singolo calciatore per una questione di  mentalità. I rapporti tra calciatori e tifoserie sono spesso appesi al risultato di una partita o alla pura casualità. Prima Uomini e poi calciatori, chiedono gli Ultras e tu lo sai bene. Qualcuno, però, dietro una banale tastiera, ha addirittura sputato veleno e bile contro la tifoseria organizzata. Il polverone mediatico post Battipagliese vede il classico ex di turno al centro dell’attenzione. Tu, che da ex hai anche più volte segnato contro l’Audax, naturalmente senza mai esultare, cosa pensi della questione “mercenario/combattente”?

r- Penso sia giusto sostenere sempre e solo la Maglia, non il singolo calciatore, perché il Cervinara resta e i giocatori passano, ma nel calcio bisogna anche essere “riconoscente” ad un calciatore che comunque ha difeso e sudato la Maglia. 
Riconoscente” per me non significa cori o fiori o targhe, bensì il rispetto, perché molte volte non si conoscono né dinamiche né altro. Della polemica post battipaglia, io ti posso solo dire che il mio ex compagno di squadra, Saginario, non è un mercenario, ma un combattente e lo ha dimostrato nel corso degli anni con questa Maglia. Non è andato via per soldi. Lui e la società Audax Cervinara Calcio si sono divisi in modo consensuale.
Questa non è una polemica, ma il mio punto di vista.


d-Un attaccante deve finalizzare il gioco imposto dall’allenatore o è meglio, a tuo avviso, costruire in base alle individualità? In che rapporto sei con il mondo degli allenatori e chi tra loro ha, davvero, valorizzato le tue qualità? Chi, invece, non ha saputo leggerti negli occhi la sete di vittoria?

r- Logicamente un allenatore schiera un modulo in base ai calciatori a disposizione. E’ chiaro che poi qualcuno per il bene comune si sacrifica di più. Ho avuto buoni rapporti con tutti, ognuno di loro mi ha dato qualcosa, anche chi ha volte non mi ha fatto giocare. Lì cresci di più come carattere e inizi a capire veramente cosa significa “ragionare da squadra”. E’ troppo bello giocare, ma a volte ti devi mettere nei panni di chi non gioca e dare ancora di più, pensando che c’è qualcuno che non gioca e c’è rimasto male! Forse un ex allenatore a Marcianise non mi diede troppa fiducia…


d- Alduccio, il tuo papà, è una Bandiera dell’Audax per l’attaccamento alla piazza e per le doti tecniche. Il calcio minore di ieri è radicalmente diverso da quello odierno.  Quali valori, invece, ti ha trasmesso e soprattutto in quale partita l’avresti voluto alle tue spalle, magari in cabina di regìa?

r- La semplicità è la correttezza sono valori che mio padre ne ha iosa. In tutte le partite vorrei in squadra un giocatore eccezionale come papà, magari al mio posto. Lui sì che è di un’altra categoria.


d-Infine, grazie per la disponibilità e per la fascia dedicata al nostro fratello Lucas che ci guarda dall’alto, insieme a tanti Cervinaresi che ci seguono dalla Curva Paradiso.
Per chiudere, carta “biancobluazzurra” per dediche, appelli, saluti, pernacchie e…

r- Per la fascia non mi devi ringraziare è una cosa che mi è venuta naturale. 
Lucas era un ragazzo buono ed ogni volta che parlavano mi strappava un sorriso.
Un appello a tutti gli ultras di seguirci sempre e di starci ancora più vicino, anche se ci saranno momenti difficili...
Poi vorrei rivedere insieme sulle tribune tutti i diffidati di Ariano!!! 
Un saluto e un ringraziamento al grande Scistofi per questa bella chiacchierata.
A presto alle lettrici e ai lettori di CervinarAudace e forza magico Cervo!



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