venerdì 28 settembre 2018

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Avversari/Polisportiva Santa Maria 1932
Nonostante la pronta risalita in Eccellenza, dopo un anno di purgatorio in Promozione, non c’è più tifo organizzato al seguito dei giallorossi cilentani. Il movimento ultras locale è abbastanza esiguo e le presunte intemperanze contro il Salernum hanno stroncato qualsiasi forma di sostegno, almeno per ora.
Riportiamo un articolo tratto da La Città di Salerno dell’episodio che ha scatenato un vero e proprio vespaio di accuse contro alcuni esagitati locali da entrambe le società:
I carabinieri di Agropoli hanno denunciato a piede libero tre giovani di Castellabate che nel pomeriggio del 4 novembre scorso dopo l'incontro tra la Polisportiva Santa Maria Cilento e quella del Salernum Baronissi avrebbero danneggiato il pullman degli avversari. I tre sono accusati di aver utilizzato delle pietre per mandare in frantumi un vetro del pullmino della Salernum Baronissi mentre si allontanava dalla frazione Santa Maria a incontro sportivo terminato. Denunciati alla procura della Repubblica di Vallo della Lucania per danneggiamento, sono stati segnalati alla questura di Salerno per l'applicazione nei loro confronti del divieto di accedere alle manifestazioni sportive Daspo.

Castellabate è anche una località turistica abbastanza frequentata e ogni tanto scoppiano risse calcistiche tra napoletani, avellinesi e salernitani. Un mix esplosivo, come in questo caso, riportato da Ottopagine edizione Salerno:
Insulti con cori da stadio, poi botte da orbi. Serata di Ferragosto movimentata per il 53enne salernitano S.B., irriso e poi malmenato nel borgo cilentano di Castellabate.
In quattro, dal marcato accento napoletano, si sono accaniti prima contro di lui con sguardi minacciosi per poi passare alle vie di fatto. L'alterco, sfociato in una brutale aggressione si è consumato in due tempi: prima in semplici provocazioni portate avanti intonando cori da stadio contro Salerno e i salernitani, e poi con la vera e propria aggressione fisica.
Tutto sarebbe iniziato prima dello spettacolo di fuochi pirotecnici di mezzanotte per la festa dell'Assunzione. la vittima stava trascorrendo la serata nei pressi di un bar quando ha incrociato lo sguardo con i quattro turisti che erano in compagnia di mogli e figli.  Uno dei napoletani ha redarguito il 53enne salernitano chiedendo il perché di quello sguardo considerato "di troppo". Il salernitano si è difeso dicendo di non aver fatto nulla di male e no ha dato peso alle provocazioni, pensando che i visitatori avessero semplicemente alzato un po' il gomito.
Dalle parole, però, si è passato ai fatti, con i napoletani che dopo lo spettacolo si sono ripresentati davanti al bar, da prima intonando cori come "Salerno brucia e i salernitani devono morire" e poi aggredendo fisicamente il 53enne, colpendolo al volto con schiaffi e accanendosi contro di lui una volta finito a terra.
A sedare gli animi è arrivato, provvidenziale, un violento acquazzone, che ha messo in fuga gli assalitori e ha permesso alla vittima di farsi curare contusioni e ferite al locale pronto soccorso. I carabinieri sono sulle tracce degli aggressori che sarebbero rimasti immortalati nei filmati delle telecamere di videosorveglianza.

Da segnalare, infine, la presenza di uno striscione degli USM durante la cavalcata vincente della scorsa stagione: DIVERSI UOMINI STESSA STORIA IN CAMPO SOLO PER LA VITTORIA ONORA I DIFFIDATI RIPRENDITI LA STORIA.


La Scheda
Squadra: Asd Polisportiva Santa Maria Cilento
anno fondazione: 1932
colori: giallorosso
nome gruppi: USM 1932
gemellaggi: -
simpatie: -
antipatie: Gelbison,
rivalità: Salernum Baronissi e Vigor Castellabate.
politica: -
Stadio: Antonio Carrano
città: Castellabate (Sa)

TUTTI A SANTA MARIA DI CASTELLABATE!

 

domenica 23 settembre 2018

sabato 22 settembre 2018

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Personaggi_uac/Alessio Befi

Alessio Befi, il “toro di Castello” raggiunge la storica quota di cento reti messe a segno con la Maglia dell’Audax Cervinara. Un traguardo da celebrare con un’intervista. 
CervinarAudace ha colto la palla al balzo per rispolverare la rubrica “personaggi_uac” dopo una lunga e noiosa pausa. 
Ripartiamo da Alessio, l’unico degli atleti in attività che difendono il Cervo a poter vantare un rapporto particolare con la tifoseria e nello specifico proprio con gli Ultras Audax Cervinara. 
Quelli di sempre, non di Maggio/Giugno.
Buona lettura:

d-Alessio, ecco qui la centesima esultanza. Sì, sono cento le soddisfazioni con il tuo Audax, cento le emozioni regalate agli UAC e a tutto il Popolo Cervinarese. Cento le zampate che hanno scritto la storia calcistica della compagine nata nel 1935, specialmente dagli anni 2000 ad oggi. Come ti senti con cento mitragliate sulle spalle?

r- Come ho sempre detto per me giocare a Cervinara è il massimo, poi essere arrivato a 100 gol con questa maglia mi rende fiero, ma non appagato. Non sono ancora sazioPrima di chiudere con il calcio ho l’ultimo obiettivo da portare a termine, ma al momento non lo “D”ico e lo tengo per me!

FIORI  e APPLAUSI A BENEVENTO (13/14)

d- L’Audax Cervinara di Alessio Befi, capitano e Cervinarese puro sangue, sta vivendo annate memorabili. Quali sono i segreti dello spogliatoio e di questo gruppo audace?

 r- Il vero segreto del nostro gruppo è semplice: siamo tutti ragazzi sani, non c’è mai cattiveria tra di noi, e ragioniamo con una sola testa, ossia quella di andare in campo e dare il massimo per i nostri Colori e la nostra gente!

BEFI 50 VOLTE GRAZIE(09/10)

d-Hai vissuto gioie e dolori sotto questi colori. Scelte difficili da digerire e gesti d’amore che resteranno indelebili nei ricordi di chi vive il Cervinara r’a matina ‘a sera. La maledetta finalissima contro la Sanità Napoli è stata il vero spartiacque della tua Audace carriera. Quella non fu una semplice partita perché diede il via ad un lungo calvario, fatto di campetti senza padroni di casa, assenza di guardalinee, contestazioni e addii obbligati, come il tuo. Come ricordi quel pomeriggio da dimenticare, bagnato da lacrime amare, ricoperto da una coltre di polvere e sporcato dal fango lanciato dalle viscide “malelengue” dopo il triplice fischio?

r- E’ stata una sconfitta inattesa perché eravamo convinti di fare il salto di categoria e invece da quella sconfitta c’è stato il salto all’indietro. Un vero peccato. Eravamo una squadra con tanti Cervinaresi e ragazzi della zona. Erano gli anni della rinascita anche dei nuovi ‘vecchi’ ultras e avevamo al seguito sempre tanti tifosi. 
Durante gli spareggi per l’Eccellenza il Canada era una bolgia! 
Le Malelengue ci sono dappertutto l’importante è non dargli peso e andare avanti!

SOGNO INFRANTO, MA CI VOLEVA TANTO? (09/10)

d-Altro spareggio e altra sconfitta. Contro la Folgore Selinunte, dopo tanti anni e mille battaglie vincenti, arriva il boccone amaro, mentre la doccia fredda contro il Nola, di appena qualche mese fa, è una ferita ancora aperta. Gare giocate sempre a testa alta e con la Maglia sudata, ma dal finale da cancellare. Ogni partita, ovviamente, ha una storia a sé. Rimorsi ne abbiamo, oppure meritavamo quelle brutte sconfitte?

r- Meritavamo di vincere contro la Folgore Selinunte per quanto fatto nelle due partite. Abbiamo avuto un po’ di fortuna durante il tragitto playoff, come nella gara a Sorrento, poi però lo abbiamo pagato doppio con la Folgore! L’anno scorso, visto il valore dimostrato in campo, potevamo anche vincere il campionato. Purtroppo, qualcosa si era rotto.


d- Da attaccante di talento, più volte capocannoniere, vivi la tua battaglia dal rettangolo di gioco spinto dal calore della tua gente, in simbiosi con il tifo incessante degli Audaci Seguaci. Quanto incide, nel bene e nel male, il famoso fiato sul collo dell’ambiente locale e delle gradinate sulle prestazioni in campo e sulla psicologia della squadra in generale?

r- Il calore dei nostri tifosi deve sempre essere per noi un motivo per dare sempre di più, però può succedere che quando sei in periodo negativo hai più pressioni e lì si deve essere ancora più bravi nel gestire quei momenti, se no si rischia di fare brutte figure.

d- Racconta alle lettrici ed ai lettori di CervinarAudace la rete più bella tecnicamente, quella più da “Mai dire gol” e quella che avresti voluto tanto realizzare, ma…

r- Un gol, bello o brutto che sia, ti fa sognare, ti commuove, ti fa essere l’ombelico del mondo in determinati momenti. Quello al novantesimo della Lince Zerrillo contro il Sorrento diventa fantastico per quel che rappresenta, oltre il puro gesto tecnico.


 d- La Cervinara Ultras ha sempre evitato il sostegno verso il singolo calciatore per una questione di  mentalità. I rapporti tra calciatori e tifoserie sono spesso appesi al risultato di una partita o alla pura casualità. Prima Uomini e poi calciatori, chiedono gli Ultras e tu lo sai bene. Qualcuno, però, dietro una banale tastiera, ha addirittura sputato veleno e bile contro la tifoseria organizzata. Il polverone mediatico post Battipagliese vede il classico ex di turno al centro dell’attenzione. Tu, che da ex hai anche più volte segnato contro l’Audax, naturalmente senza mai esultare, cosa pensi della questione “mercenario/combattente”?

r- Penso sia giusto sostenere sempre e solo la Maglia, non il singolo calciatore, perché il Cervinara resta e i giocatori passano, ma nel calcio bisogna anche essere “riconoscente” ad un calciatore che comunque ha difeso e sudato la Maglia. 
Riconoscente” per me non significa cori o fiori o targhe, bensì il rispetto, perché molte volte non si conoscono né dinamiche né altro. Della polemica post battipaglia, io ti posso solo dire che il mio ex compagno di squadra, Saginario, non è un mercenario, ma un combattente e lo ha dimostrato nel corso degli anni con questa Maglia. Non è andato via per soldi. Lui e la società Audax Cervinara Calcio si sono divisi in modo consensuale.
Questa non è una polemica, ma il mio punto di vista.


d-Un attaccante deve finalizzare il gioco imposto dall’allenatore o è meglio, a tuo avviso, costruire in base alle individualità? In che rapporto sei con il mondo degli allenatori e chi tra loro ha, davvero, valorizzato le tue qualità? Chi, invece, non ha saputo leggerti negli occhi la sete di vittoria?

r- Logicamente un allenatore schiera un modulo in base ai calciatori a disposizione. E’ chiaro che poi qualcuno per il bene comune si sacrifica di più. Ho avuto buoni rapporti con tutti, ognuno di loro mi ha dato qualcosa, anche chi ha volte non mi ha fatto giocare. Lì cresci di più come carattere e inizi a capire veramente cosa significa “ragionare da squadra”. E’ troppo bello giocare, ma a volte ti devi mettere nei panni di chi non gioca e dare ancora di più, pensando che c’è qualcuno che non gioca e c’è rimasto male! Forse un ex allenatore a Marcianise non mi diede troppa fiducia…


d- Alduccio, il tuo papà, è una Bandiera dell’Audax per l’attaccamento alla piazza e per le doti tecniche. Il calcio minore di ieri è radicalmente diverso da quello odierno.  Quali valori, invece, ti ha trasmesso e soprattutto in quale partita l’avresti voluto alle tue spalle, magari in cabina di regìa?

r- La semplicità è la correttezza sono valori che mio padre ne ha iosa. In tutte le partite vorrei in squadra un giocatore eccezionale come papà, magari al mio posto. Lui sì che è di un’altra categoria.


d-Infine, grazie per la disponibilità e per la fascia dedicata al nostro fratello Lucas che ci guarda dall’alto, insieme a tanti Cervinaresi che ci seguono dalla Curva Paradiso.
Per chiudere, carta “biancobluazzurra” per dediche, appelli, saluti, pernacchie e…

r- Per la fascia non mi devi ringraziare è una cosa che mi è venuta naturale. 
Lucas era un ragazzo buono ed ogni volta che parlavano mi strappava un sorriso.
Un appello a tutti gli ultras di seguirci sempre e di starci ancora più vicino, anche se ci saranno momenti difficili...
Poi vorrei rivedere insieme sulle tribune tutti i diffidati di Ariano!!! 
Un saluto e un ringraziamento al grande Scistofi per questa bella chiacchierata.
A presto alle lettrici e ai lettori di CervinarAudace e forza magico Cervo!



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Avversari/Faiano

I Biancoverdi salernitani non hanno tifosi al seguito, nonostante la categoria e qualche fiammata d'amore, ormai sbiadita. La torcida verde del 2003 resterà un ricordo indelebile. Dello storico evento resta solo un video rustico, da rivedere e ascoltare con piacere, ma nulla di più.

Il seguito e l’entusiasmo per la società nata nel 1965 restano sogni nel cassetto. Riportiamo uno stralcio di un precedente pezzo per chiarire un particolare interessante:

La cosa che balza all’occhio sono i colori sociali. E’ raro vedere salernitani in biancoverde o Irpini in maglia granata. La rivalità storica tra l’Avellino e la Salernitana è recente, perché risale agli anni Novanta. Prima erano in molti a venire al Partenio, quando il Cavalluccio annaspava in serie C e i Lupi volavano in A. La storia narra che nel lontano 1965, quando fu deciso il logo della società raffigurante il campanile della Chiesa di Faiano, fu incisivo l’impegno di don Giuseppe Salomone, parroco del paese e tifosissimo dei Lupi Irpini. Quindi, visto che il Faiano prima giocava sul campo sportivo del paese immerso nel bosco e che il parroco era di San Michele di Serino, nonché grande appassionato dell'U.S. Avellino, si decise che i colori sociali dovessero essere proprio il bianco ed il verde, per la gioia di don Peppino.



Per l’ennesima volta il settore ospiti dello Stadio Canada, intitolato a Roberto Cioffi,sarà desolatamente vuoto.



La scheda
Squadra: U.S. Faiano
nome gruppo: nessuno
anno fondazione: 1965
colori: biancoverde
amicizie: /
rivalità: Asd Picciola.
politica: tendenzialmente neri (ultras)
Stadio: XXIII giugno 1978 ex "Campo Crudele"
città: Pontecagnano Faiano (Salerno)

lunedì 17 settembre 2018

fototifo_uac




UAC contro i Pignatari (10/11)
foto scattate da Gianni Martone

avversari_uac




Avversari/battipagliesi

Ennesimo inizio fallimentare per le Zebrette bianconere nate a sette chilometri da Eboli. Zero punti in campionato ed esonero lampo per l’allenatore Fusco che in coppa Italia, però, aveva strappato ben due vittorie contro il solofra, superando in scioltezza i sedicesimi.
Gli ottavi si giocano in notturna e la presenza di tifosi dovrebbe essere buona. La competizione regionale, però, è spesso snobbata dai grandi numeri e il Canada non è un’eccezione. Si prevede una sparuta presenza di battipagliesi, guidati dai South Inside e Battipagliesi ai quali si è affiancato un nuovo gruppo Identità e appartenenza, nato il 9 settembre 2018.


Nel videotifo di battipaglieseTv la loro ultima trasferta a Valdiano.



La scheda
Squadra storica: U.S. Battipagliese
Squadra moderna: Football Club Dilettanti Battipagliese
anno fondazione: 1929
anno di rifondazione: 2005
colori: bianconero
nome gruppi: South Inside, Battipagliesi, Identità e appartenenza, Ultras;
Gruppi storici: Hell’s Rebels 1985/2012, Brigaden, Arditi, South Warriors, Brigata Tafferugli, Fedayn Bronx, Irriducibili, Homer group, Vecchi Ribelli, Dynamik force, Boys, Nucleo Ribelli; Stirpe Ribelle, Freak Boys, Forever kaos, HRUB sez. Quelli della Bottega, Ohibò Group, Fossa Bianconera, Ridotti Male, Inkazzati, Teste Matte, Brigata Libertini, Ultrà Battipaglia sez. Via del Centenario;
gemellaggi: Angri, Juve Stabia e Matera.
amicizie: Viterbese, Catania, Locri, Gladiator Santa Maria Capua Vetere;
Rivalità: Nola, Ebolitana, Nocerina, Acireale, Savoia, Turris, Marsala, Agropoli, Sant'Antonio Abate, Messina, Nissa, Licata, Taranto, Catanzaro, Ippogrifo Sarno, Palermo, Cavese, Avellino, Castrovillari, Casertana, Vigor Lamezia, Potenza, Paganese, Benevento e Salerno.
politica: apolitici, con varie fazioni interne.
Stadio: Pastena
città: Battipaglia (Salerno)