lunedì 5 novembre 2018

StoriAudace | Audax & anni 90



Le incredibili "tarantelle" con la Maddalonese (1993/94)
immagine tratta da Movimenti dell'altra Irpinia - archivio Massimo Zullo

Dopo anni di aspre divisioni interne e fratricide, la piazza Cervinarese riuscì nella prima e ardua impresa di unire le forze per puntare in alto e dare lustro al blasone ingiallito del Cervo. Dalla stagione 89/90 in seconda categoria l’Audax Cervinara riuscì ad arrivare in Promozione, senza mai vincere un campionato sul campo. Il doppio salto fu costruito in Lega Calcio, come ricordarono i cugini Martinari in un derby con lo striscione Noi campioni, voi ripescati, a firma dell’Onda d’Urto. La gestione “Zì Giggin & Giannone” fu il primo vero passo, concreto, per la rinascita del calcio locale, dopo la difficile fusione di fine anni ottanta.

La tifoseria iniziò ad organizzarsi sulle ali dell’entusiasmo fine a se stesso e non dopo cavalcate vincenti, feste e/o sfilate. Trionfare senza esultare sulle gradinate non è il massimo per una tifoseria, ma nonostante ciò prese vita un movimento che fino ai giorni nostri ha seguito in ogni angolo d’Italia l’Audax Cervinara. Dalle partenze in Via Renazzo, dopo il pranzo in American Pizzeria, fino al traghetto per sbarcare in Sicilia e toccare la Quarta serie con un Dito.

Movimenti dell’altra Irpinia, mensile cartaceo diretto da Enzo Cioffi, nel numero di Gennaio/Febbraio 1994 riportò il burrascoso dopo gara di Audax Cervinara/Maddalonese con un pezzo a firma di Giovanni Cioffi, girato a CervinarAudace dal prezioso collaboratore Massimo Zullo:

Gli sportivi speravano tanto negli ultimi due incontri che l’Audax doveva disputare, incontri decisivi per inserirsi nella lotta per il primato. Purtroppo, dopo dieci risultati utili consecutivi la squadra caudina impatta in due giornate NO, perdendo con la Juve Circello sul campo neutro di Pietrelcina e sul campo amico contro la Maddalonese. Al termine della partita col Circello il presidente Mimmo Cioffi non ne fece un dramma, affermando che la sua squadra era partita con la prospettiva di fare un soltanto buon campionato, ma non era attrezzata per vincerlo. Condannò i suoi ragazzi, protagonisti di una gara senza mordente, di non aver impensierito minimamente gli avversari. Dunque, sconfitte meritate e ambizioni – diciamo noi – ridimensionate.

Sport e violenza.

A ciò va aggiunto il comportamento violento da parte della tifoseria ultras cervinarese che, al termine della partita con la Maddalonese, ha dato vita ad una vera e propria guerriglia. Sono rimasti feriti l’arbitro e i guardalinee, mentre tre giovani tifosi locali hanno riportato contusioni varie. Da parte nostra piena condanna a queste manifestazioni che non hanno nulla a che vedere con i valori sportivi, ma rappresentano semplici atti di vandalismo.



In realtà le cose non andarono proprio come riportato da Movimenti, che omise la carica a ventaglio  da parte delle fdo. Infatti, nell’articolo si legge di tre giovani cervinaresi feriti, ma non si capisce bene come. L'aggressione alla terna arbitrale fu la logica conseguenza non tanto della sconfitta, bensì della clamorosa marcatura annullata, verso lo scadere della diciannovesima battaglia dell'Audax. 
Gli animi sulle gradinate andarono in escandescenza ed i ragazzi del Commando Ultrà, in prima linea, lanciarono la caccia all'uomo, ma vennero fermati e dispersi. Un paio di loro furono arrestati e portati in questura, a tutto gas, per essere poi rilasciati in serata.

Scene d’altri tempi nel parcheggio del Canada. Fedelissimi e Commando Ultrà erano tutti all’esterno sulle tracce dell’arbitro. Concitati attimi di tensione. Volarono paccari & cauci, ma nulla di più. Degna di nota la pioggia di sputi, molto di moda negli anni novanta, caduta sulle giacchette nere.
In quel marasma si staccarono dalla confusione i Rebels Ultrà. 
Gli Erreu avevano la strada sbarrata dalla gente e decisero di risalire sulle gradinate per lanciare indisturbati decine di lattine colme di vreccelle. Obiettivo l’arbitro e i suoi maledetti colleghi. 
I Caschi blu, invece, entrarono a valanga sugli spalti disperdendo i giovani ribelli, nati in quella stagione importante. 

Casco, manganello e caccia al monello.

Caricati molti tra i presenti, senza mezzi termini, ma nel fuggi-fuggi vennero colpiti in modo del tutto casuale una ragazzina, suo padre e una giovane schiena ribelle.
All’epoca le leggi erano più morbide, non i manganelli, Non ci furono strascichi giudiziali, per fortuna. Dopo quella rete annullata la Maddalonese prese il volo grazie ai trenta punti in diciannove giornate e restò in testa alla classifica fino alla fine. L’Audax inchiodato a ventitré, vide sfumare l’eventuale aggancio ai vertici dell'ostico girone A. Il Pietramelara diede filo da torcere ai cugini casertani della Maddalonese, ma si piazzò al secondo posto e venne miracolosamente ripescato in Eccellenza.


Il tifo organizzato viveva stagioni ruspanti. In Prima categoria furono i Fedelissimi di Carmine Monetti a gestire l'ondata di passione viscerale del popolo Cervinarese. Il nuovo stadio fu il fiore all’occhiello delle strutture sportive in Valle Caudina. Aveva i sediolini rossi numerati ed una capienza omologata per oltre settecento posti a sedere. La successiva ammissione in Promozione fu la ciliegina sulla torta. I Fedelissimi stamparono le prime sciarpe forza Cervinara e tutta la cittadina venne coinvolta in questa nuova avventura, dopo anni in sordina all’ombra di Avellino e Napoli, senza spalti e senza prospettive. 
La sentita rivalità con i Martinari della Polisportiva 1982 completò l’opera. 
La sfida Caudina era innanzitutto tra l’Onda d’urto e il Commando Ultrà, gruppi formati da decine e decine di appassionati di calcio e tifo genuino. 
Non ci furono incidenti di rilievo, ma gli sfottò tra fazioni erano all’ordine del giorno. Presi di mira Enzo Schipani, calciatore biancorosso, che qualche anno dopo approdò, con ottimi risultati all'Audax in Eccellenza e mister Gianni Turtoro, allora capitano del SMVC, anche lui poi passato al Cervinara, non dopo qualche mugugno in seno alla tifoseria. 
L’unico episodio di rilievo risale all'estate del 1993, quando la Polisportiva vinse il campionato di Prima Categoria e sfilò per le strade di Cervinara. In Via Renazzo furono sottratte sciarpe e bandiere biancorosse alla carovana di Martinari festanti in territorio nemico. 
La reazione degli avversari arrivò qualche mese dopo, anche se non legata direttamente ai fatti di Via Renazzo. Armati di bombolette vergarono alcune frasi sulle mura del Canada, ovviamente di notte, dando un tocco di vivacità alle serate in Valle Caudina.

Gli Audaci Seguaci nella stagione 93/94 erano addirittura suddivisi in tre frange: i Fedelissimi, il Commando Ultrà/Super Ciuk e i piccoli Rebels Ultrà. Poco dopo sarebbero arrivati i Mods Supporters da una costola del Commando Ultrà e dal nucleo primordiale degli Ultrà Cervo (1989). 
Si passa così, in pochi anni, da una versione club ultrà aperto a tutti, a una svolta prettamente ultras, radicale, militante e ostile alle masse.


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