Prossimi avversari / CSG
A Castel San Giorgio, cittadina alle porte di Nocera, tra la
Valle dell’Irno e l’Agronocerino, il tifo organizzato nasce nella seconda metà
degli anni Ottanta grazie alla passione spontanea degli Ultrà Wild Boys Pro San
Giorgese. Anni difficili, in categorie infernali, ma con tanto amore verso i
colori rossoblu. Negli anni Novanta, dopo la cavalcata in Promozione, arriva la
tanto attesa Eccellenza, con Mario
Somma in panchina. Il tifo locale cresce esponenzialmente e si confronta con
compagini di spessore, seguite da centinaia di sostenitori. Arrivano sfide
infuocate con Cavese, Paganese e Gragnano per i CSG, guidati dagli Ultrà San
Giorgio, coadiuvati da altri gruppi come i Fedayn, i Mods e i Bulldog.
Stile all’italiana, molti fumogeni e bandiere grezze al
vento caratterizzano il tifo organizzato, che dopo gli anni di gloria a livello
regionale, torna in categorie infime. Nel 2003 c’è una nuova generazione a
guidare il tifo, che cresce e resta continuo fino ai giorni nostri, nonostante
evidenti alti e bassi. Nasce la Brigata Rossoblu ed il tifo decolla. Teste
Matte e Prima Linea sono le altre cellule di una realtà piccola, ma tenace. Nel
2007 spunta il Nervous Gruop che ingrossa la storia dei vivaci gruppetti
organizzati. Il Castel San Giorgio ripiomba nell’anonimato per poi riprendersi
la scena sportiva sempre con la Brigata, come gruppo principale, ma stavolta
affiancata dal Vecchio Ordine. I due gruppi sono ancora presenti, insieme al
Nuovo Blocco, con i rispettivi striscioni casalinghi, enormi e di ottima
fattura.
Lo stadio è intitolato a Domenico Sessa e presenta un manto erboso sintetico.
In casa Sangiorgese la rivalità più accesa e sentita è con
il Siano. Gli scontri di esattamente tredici anni fa, novembre 2003, sono un
evento mitologico da queste parti. Corpo a corpo, cariche e fughe in una
giornata di ordinaria follia che movimentò la tranquilla cittadina in provincia
di Salerno.
In Eccellenza, invece, la Paganese e la Cavese erano viste
male, soprattutto perché in questa zona ci sono tantissimi appassionati della
Nocerina. L’anno scorso il Vecchio Ordine srotolò uno striscione al San Francesco per suggellare il rapporto
di amicizia e rispetto con Rossoneri nocerini. Vecchia ruggine con la Giffonese
per uno striscione dato alle fiamme che aprì un pomeriggio di tensione.
L’unica vera amicizia dei CSG è con gli Ultras del Roccapiemonte,
più volte ospiti dei salernitani, con
tanto di striscione. In città ci sono tanti tifosi napoletani, parecchi salernitani,
pochi avellinesi e un bel numero di nocerini. Un miscuglio unito, in passato,
da una Maglia che negli ultimi anni è stata sostanzialmente abbandonata dalla
massa. Nella scorsa stagione le porte chiuse contro la Città di Nocera, alias
Nocerina, scatenarono il putiferio nella città devota a San Giorgio, personaggio
religioso che sconfisse il drago del male infilzandolo senza pietà.
Ecco l’articola tratto da Nocerinalive.it:
Castel San Giorgio – Città di Nocera: erano proprio necessarie le porte chiuse?
Oggi pomeriggio si è giocata la gara tra Castel San Giorgio e Città di Nocera, gara considerata a rischio e per questo si è deciso di disputarla a porte chiuse per evitare problemi di ordine pubblico. In campo le squadre si sono affrontate in un clima sereno e alcuni tifosi molossi hanno deciso di incontrarsi fuori allo stadio Sessa in modo pacifico per snobbare le porte chiuse e far capire a chi di competenza che ancora una volta la domanda che ci si pone è la stessa: era proprio necessario giocare a porte chiuse?
Castel San Giorgio – Città di Nocera: erano proprio necessarie le porte chiuse?
Oggi pomeriggio si è giocata la gara tra Castel San Giorgio e Città di Nocera, gara considerata a rischio e per questo si è deciso di disputarla a porte chiuse per evitare problemi di ordine pubblico. In campo le squadre si sono affrontate in un clima sereno e alcuni tifosi molossi hanno deciso di incontrarsi fuori allo stadio Sessa in modo pacifico per snobbare le porte chiuse e far capire a chi di competenza che ancora una volta la domanda che ci si pone è la stessa: era proprio necessario giocare a porte chiuse?
A perdere è ancora una volta lo sport. A vincere sono sempre
i tifosi che hanno dato dimostrazione di correttezza e sportività. Meditate! Al
termine dell’incontro abbiamo intervistato uno degli organizzatori
dell’iniziativa, Francesco Cuomo; queste le sue parole: ”Vietare una partita
del genere tra due tifoserie amiche è ridicolo. La mia iniziativa serve a far
capire a tutti che il calcio è uno spettacolo fatto per la gente e le famiglie.
Siamo stati accolti benissimo dai ragazzi di Castel San Giorgio, che ci hanno
organizzato un banchetto in piazza alla grande. La tifoseria di Nocera è stata
fin troppo maltrattata per colpe non sue. I fatti del novembre del 2013 hanno
condannato una tifoseria onesta e passionale. Oggi si aspetta il ritorno di quei
tifosi che danno l’anima e anche se delusi ritornano a riempire le gradinate
del San Francesco. Ringrazio Telenuova e Nocerina Live, che a differenza di
altre testate giornalistiche hanno creduto in questa iniziativa e ci hanno
sostenuti anche moralmente. Questa iniziativa era stata proposta da me in
Associazione Nocerini ma hanno avuto paura di esporsi ritenendo me e chi
avrebbe potuto partecipare così come la questura ci ha etichettati; questo non
mi ha demoralizzato ma da semplice tifoso ho portato avanti il mio progetto. Vi
dico solo che non mi fermo qui ma che oggi ho capito molto e che con l’aiuto di
tutti il calcio quello vero e puro è ancora vivo. In ultimo l’ospitalità dei
Sangiorgesi è stata immensa. Ringrazio Giovanni Pepe e auguro al Castel San Giorgio
di poter fare un ottimo campionato. Forza Molossi!”
La scorsa stagione, invece, salì alla ribalta delle cronache
lo striscione di amicizia verso la Curva Nocerina. Un gesto che in zona ha
evidenziato le spaccature interne tra tifosi della Salernitana e i Molossi.
C’è anche un branco di Lupi Biancoverdi che resiste da anni
in terra salernitana. Favoloso lo striscione Kaya Group sezione Castel San
Giorgio, un gruppo che ha avuto molta visibilità in Curva Sud ad Avellino, soprattutto
nei primi derby degli anni 90 tra Lupi e Pescivendoli.
Esoterico il
collegamento tra l’Etiopia, adorata da Bob Marley, e San Giorgio, il Santo protettore
dello Stato africano. Il giamaicano, autore della celebre canzone, ispirò il
nome originale degli ultras Irpini filoetiopi.
Dopo l’esperienza datata dei Kaya, sono arrivati i ragazzi di Castel San
Giorgio Biancoverde che hanno ravvivato
la militanza al Partenio di questa colonia
Irpina che si è conquistata anche il rispetto della cittadina multicolore.
Questa invece la storia della nuova Castel San Giorgio
seguace dei Lupi, tratta dal numero 13 de “Il Biancoverde” uscito il 15
novembre 2013: Si estende nella media
valle del Sarno, tra le terre dell’Agro Nocerino Sarnese da un lato, e del
sanseverinese e del montorese dall’altro. Castel San Giorgio è un comune della
provincia di Salerno eppure vanta più di un centinaio di tifosi biancoverdi.
Strano ma vero. Uno di questi è il signor Vincenzo Alfano. Titolare
dell’industria dolciaria “San Giorgio”, al centro del paese. Insieme ai suoi
fratelli segue le sorti del lupo da sempre: “Seguo l’Avellino, con la mia
famiglia, dai tempi della Serie A. L’amore per questi colori è cresciuto a
dismisura. Siamo sempre rimasti vicino alla squadra e alla società, anche in
Serie D. Seguiamo l’Avellino al “Partenio – Lombardi” ed in trasferta con i
nostri due storici striscioni: “San Giorgio Biancoverde” e “Noi non siamo
salernitani. Castel San Giorgio”.
Una passione, quella
della famiglia Alfano, tramandata da generazioni e con un ideale indiscutibile:
“Tifiamo Avellino dalla nascita perché è sempre stata superiore alla
Salernitana. Per storia calcistica, per colori, per pubblico” – precisa il
tifoso -. Un gruppo attivo, anche in rete: “Abbiamo creato una pagina Facebook
‘Castel San Giorgio Biancoverde’ che conta più di duecento iscritti, tra cui
gli amici dei vicini Mercato San Severino e Piazza di Pandola. Spesso ci
incontriamo, guardiamo insieme le partite su Sky quando non ci è possibile
seguire la squadra in trasferta, e ripercorriamo le memorabili emozioni che
l’Avellino ci ha regalato”. Un gruppo affiatato che, lo scorso anno, era ad un
passo dal fondare un circolo, una sede biancoverde per riunirsi ed adunarsi:
“L’idea c’era, ma la paura di subire atti vandalici da parte dei tifosi della
Salernitana, ha prevalso. Dunque, ci abbiamo rinunciato. Peccato che
all’invidia non ci sia mai fine” – ironizza –
Nella stagione precedente i CSG hanno macinato chilometri
per strappare una salvezza sudata, guadagnata dopo un pareggio al cardiopalma
contro il Massa Lubrense. Per l’occasione si sono riviste tante facce allo
stadio comunale. In crescita il Nuovo Blocco, che dovrebbe segnare l’ennesimo ricambio
generazionale e la Castel San Giorgio Ultras, che espone una pezza enorme con
due tricolori ai lati ed il nome della cittadina in evidenza. Un daspo e un bel
po’ di casino in questa stagione, a causa di intemperanze, contro la
Battipagliese. La società lamenta un’aggressione bianconera, figlia di pessimi
rapporti anche tra le rispettive dirigenze.
Domenica è prevista una buona affluenza di pubblico ed i
Cervinaresi al seguito saranno posizionati dietro la curva con la vetrata.
Nessun episodio da segnalare in passato con la Cervinara Ultras.
La Scheda
Squadra: Asd Castel San Giorgio Calcio
anno fondazione: 2014
colori: rossoblu
nome gruppi:-Vecchio Ordine, Brigata Rossoblu 2003, CSG
Ultras e Nuovo Blocco
gruppi storici: Teste
Matte, Ultrà Sangiorgio, Mods, Fedayn, Nervous Group 2007.
gemellaggi: Ultras Roccapiemonte
amicizie: Nocerini
rivalità: Siano, Paganese, Gragnano, Giffonese, Cavese.
politica: apolitici anche se per un periodo c’erano sia
bandiere cubane che tricolori.
Stadio: Comunale “Domenico Sessa”
città: Castel San Giorgio (Salerno)
Sito: http://www.castelsangiorgiocalcio.it/
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