Il destino ha regalato una finale di Coppa Italia Dilettanti
con avversari degni dell’importante sfida. Sulle gradinate dello Stadio Pinto
di Caserta la Cervinara Ultras incontrerà sul suo cammino una nobile decaduta:
il Giugliano 1928.
La Giugliano Ultras nasce negli anni Ottanta e fin da subito
si è confrontata con moltissime realtà ultras grazie alla permanenza per un
quarto di secolo tra serie C2 e serie D. Un piccolo grande traguardo per la
cittadina che vanta quasi centotrentamila abitanti e più volte ha sfiorato la
serie C1.
La tifoseria ha come simbolo la tigre ed i colori sociali
sono stati ripresi dal gonfalone del Comune, il terzo in Campania per numero di
abitanti.
Al seguito dei tigrotti c’è sempre stata una frangia di accaniti sostenitori. Dobbiamo aspettare gli anni Ottanta per intravedere la
nascita di un movimento ultras. Nel 1984 nascono le Brigate Gialloblu ed il
tifo prende forma. Venti anni dopo, però, l’intera realtà venne travolta da un
episodio di violenza che cancellò il Giugliano dal calcio giocato. I famosi scontri
di Volla provocarono la dura reazione del presidente che a fine stagione ritirò
la squadra dal campionato.
La leggenda narra di una tifoseria calda che già negli anni
50 era spesso al centro di tarantelle:
È il campionato di Promozione 1954-1955 quando il Giugliano
in una domenica nevosa (19.12.1954) è impegnato in trasferta sul campo
dell'Aurora Ururi. Alla fine della gara, vinta per 2 a 0 dal Giugliano,
scoppiano degli incidenti. I tifosi locali costringono i calciatori ospiti a
rimanere per lungo tempo sul campo di gioco, coperto abbondantemente di neve. A
seguito di questo increscioso episodio, Alberto De Cristofaro si ammalerà di
nefrite cronica. E dopo poco più di due anni (13 febbraio 1957) si spegneva. La
morte di De Cristofaro verrà riportata dai maggiori quotidiani regionali e
nazionali. Nello stesso anno l'Amministrazione comunale gli intitolerà il campo
comunale.
Ritorniamo a quel 24 marzo del 2014 e riportiamo il comunicato
dei Kumani e dei Briganti:
Innanzitutto condanniamo chi ha procurato ciò chè è successo
nell’intervallo di Giugliano-Virtus Volla, e chi ha sbagliato pagherà (anzi già
stanno pagando) ma non ci interessa della legge italiana, noi applicheremo la
nostra… quella ultras! Chiariamo che il tutto è cominciato con le provocazioni
dei “calciatori” del Volla, che con gesti e frasi verbali inveivano contro il
pubblico di casa. In seguito a ciò alcuni ragazzini… tifosi e non ultras del
Giugliano, si sono portati sul campo da gioco ed hanno inveito contro gli
autori di tale istigazione i quali però non hanno fatto nulla per evitare il
peggio, anzi sembrava che stessero aspettando proprio questo, infatti dalle
immagini ( le stesse dalle quali stanno identificando e fermando alcuni
Giuglianesi) si vede benissimo che non ci pensano su due volte a provocare la
rissa…. poi però quando la situazione degenera e quando ad invadere il campo
sono piú persone .. i codardi si rinchiudono all’interno dello
spogliatoio.”Troppo facile fare gli eroi contro tre ragazzini”. I fatti ormai
sono sulla bocca di tutta Italia, fatto sta però che l’informazione data non è
del tutto chiara e corretta, in quanto le immagini fornite da Televomero (Tv
Campana molto vicina alla società del Volla con la quale ha dei rapporti
commerciali) sono state tagliate e non vi è possibile vedere le provocazioni
fatte dai tesserati vollesi!!! Detto ciò, non vogliamo né scusanti né alibi…
vogliamo solo rendere noto che noi prendiamo le distanze dai fatti accaduti
puntualizzando che non è nella nostra mentalità fare cose del genere… noi siamo
abituati a confrontarci e ad essere protagonisti in ben altre occasioni….!!! Tifosi
e “ultras” coinvolti, in un modo e nell’altro
pagheranno per questa azione isolata, questo è sicuro… ma cosa ne sarà
dei “calciatori” che hanno prima istigato e poi partecipato alla rissa????(Per
giunta contro 3 ragazzini) …Quali i verdetti nei loro confronti???? Ci sará una
legge che punirá anche loro??? Ricordiamo e gli ultras….non dimenticano!!!
Il Giugliano per un quarto di secolo ha disputato solo
campionati di serie C2 e serie D, quindi parliamo di una realtà abituata a ben
altri palcoscenici. I colori sociali vennero scelti nel 1928, dai pionieri del
calcio alle porte di Napoli, in base allo stemma della città:
«d'azzurro alla
figura di donna vestita d'azzurro e di giallo, il volto, le braccia ed i piedi
di carnagione, dormente sdraiata verso la sinistra dello scudo, colla testa
appoggiata sul braccio destro sopra un prato verdeggiante, fiorito di gigli da
giardino, in riva ad un fiume d'argento ondato di verde scorrente dalla punta
dello scudo».
Il primo nome era legato al momento storico, Unione Sportiva
Fascista e l’anno dopo il nome cambiò in Aurelio Padovani Giugliano, in memoria
del capo del Fascismo napoletano, morto in circostanze strane a causa dell'incredibile crollo
del balcone di casa.
La denominazione sociale è cambiata decine di volte, da
Virtus a Freccia Azzurra, passando per Società Sportiva Giugliano fino ad
arrivare al 1962/63 con il nome Unione Sportiva Giugliano. I tigrotti hanno
vinto lo scudetto nazionale dei dilettanti nel 97/98, ma nel 2010 toccarono il
fondo, per la prima volta, a causa della mancata iscrizione al campionato di
Eccellenza. I giuglianesi ripartirono dalla Prima Categoria per poi risalire in
Eccellenza e crollare nel 2014 a causa delle tarantelle contro il
Volla. Da quella data e per tre lunghi anni il calcio scompare letteralmente.
Nessuna squadra e tutti riversati verso il Napoli, vista la vicinanza e la
quasi totale doppia fede dei giuglianesi.
Sport People riporta un pezzo sulla rinascita dei tigrotti
partenopei:
Qualcuno, in città, ha cominciato a sostenere che quanto
visto sugli spalti durante la scorsa stagione fosse il classico fuoco di
paglia. Più che altro, dovuto alla grande voglia di ritornare sui campi di
calcio, dopo tre anni di oblio calcistico. Ironia della sorte, chi mi stava
esponendo questa bizzarra teoria è stato annichilito da un boato che ha
squarciato il tranquillo vociare della piazza già gremita per metà. La cosa che
più mi sta facendo sorridere mentre vi scrivo è che il mio interlocutore di cui
sopra è letteralmente sparito all’aumentare dei decibel dei cori del gruppone,
man mano che si avvicinava alla piazza. Emblematico.
Continua ad essere ancora sbalorditivo, al di là del
qualunquismo, come il movimento ultras giuglianese abbia saputo mantenersi in
vita nel corso di tre lunghi anni di nulla assoluto. Per di più, continuo a
chiedermi come sia stato possibile che il movimento si sia quasi completamente
rigenerato, reinventato, a partire dai retaggi passati. Mi chiedo come abbia
fatto ad attirare nuove leve, a coltivare così attivamente rapporti al di fuori
della città, a generare attesa e aggregazione. Spiegare tutto ciò definendolo
“sentimento identitario” è, molto probabilmente, riduttivo. Da solo, sarebbe
bastato a mantenerlo in vita. Ma non a farlo crescere, non a rigenerarsi. Credo
siano semplicemente le nuove generazioni che cominciano a scaldare al voce,
guidati da chi dei suoi anni di campo ha perso il conto. E’ solo il secondo
anno del nuovo ciclo vitale del Club. La Curva Liternum, invece, sembra non
essersi mai fermata.
L'Audax Cervinara 1935 incontra per la prima volta il Giugliano 1928.
Il direttivo degli Ultras Audax Cervinara comunica agli
Amanti del Cervo che il raduno è fissato alle ore 16 di mercoledì in Via Roma.
Partiremo tutti uniti, sia con torpedoni, sia con auto, alla volta di Caserta
per conquistare la Coppa Italia.
Gli UAC invitano il Popolo Cervinarese a portare sciarpe e
bandiere per colorare il settore dello Stadio Pinto a noi riservato.
Il sostegno vocale, nei novanta minuti ed oltre, deve essere
l’arma in più...
Secondo le ultime voci da Palma Campania partirà un
torpedone organizzato dagli Ultras 1914, il gruppo che segue tra alti e bassi i
rossoneri napoletani. Previsti nel settore ospiti circa sessanta di palmesi al
seguito. All'andata furono presenti e rumorosi in curva. Questa stagione vede la Palma Campania Ultras in un momento di ricambio generazionale.
(spareggio Palmese - Saviano)
Gli anni d'oro per i rossoneri sono lontani, ma la piazza è legata alla maglia. La pessima posizione in classifica ha influito in maniera negativa sull'iniziale ondata di puro entusiasmo.
Probabilmente gli strascichi dopo le tarantelle con la Scafatese hanno inciso e chiuso un ciclo nel 2014, l'anno del centenario della blasonata società campana.
La Scheda
Squadra: U.S. Palmese
anno fondazione: 1914 (fallita nel 2004)
colori: rosso pompeiano e nero
nome gruppi: Assenti Presenti, Vecchia Guardia (Nucleo
1997), Palmesi al seguito, Ultras 1914;
gruppi storici: Nucleo Ultras 1997, Squilibrati, Gruppo Estraneo,
Fedayn, Brigata Rossonera, Collettivo Ultras 1999, Ulde Vive, Bronx, Ultras
Anno Zero, Viking, Palmese Supporters, Palmesi;
gemellaggi: Puteolana
amicizie: Gragnano
rivalità: Casertana Frosinone Giugliano, Paganese,
Sangennarese, Scafatese, Solofra, Sorrento, Terzigno e Viribus Unitis di Somma
Vesuviana.