sabato 28 febbraio 2015
video_uac
Diretta televisiva su UserTv.
Guarda i servizi della vigilia:
http://www.usertv.it/2015/02/28/derby-caudino-una-grande-giornata-di-sport/
http://www.usertv.it/2015/02/28/cervinara-gli-ultras-si-preparano-per-il-derby/
venerdì 27 febbraio 2015
giovedì 26 febbraio 2015
avversari_uac/Speciale derby
Prossimo turno/ AC m.sarchio 1950
Può una squadra di calcio vincere
ben 21 partite su 22 e non trascinare i tifosi allo stadio?
Ebbene sì, m.sarchio
ci è riuscita, nonostante la stagione dei primati assoluti.
Miglior attacco,
miglior difesa e peggior tifoseria.
Loro sono l’unica realtà caudina che è
crollata senza se e senza ma, dopo lo scioglimento dei Matti In Movimento,
riapparsi non ufficialmente in una partita dei fratelli rossoneri del Carotenuto,
secondo alcune voci. Proprio i famosi Mugnatari, gemellati molto improvvisati,
sono stati avvistati in quel di Bisaccia con tanto di striscioni al seguito domenica scorsa. La
Cervinara Ultras attende ancora l’esodo di Mugnatari rossoneri, mai pervenuti un paio di
giornate fa. I Pignatari quest’anno sono stati vergognosi. Striscioni ultras
orrendi e un fastidioso gracchiare di sirene ad ogni azione degna di nota,
durante le care casalinghe sono le uniche forme di tifo targate 14/15. Un
simpatico tifoso anziano sostiene in questo modo la società nata nel 1950. I
BiancoAzzurri del Patron Mataluni si apprestano a calcare categorie superiori,
con questa grave assenza al seguito, che difficilmente verrà colmata. L’Eccellenza
in Campania non è una passeggiata ed è alto il rischio di giocare perennemente
in trasferta e senza sostegno. L’Allegretto sarà un campo allegro l’anno
prossimo per tutte le tifoserie ospiti, che potrebbero fare i padroni a m.sarchio.
Il 2014, anno dello scioglimento, era partito abbastanza
male sotto la Torre. Riportiamo la minuziosa nota della dirigenza, la prima crepa in un rapporto mai più ricucito: In merito al comunicato ufficiale dei M.I.M
2010 Ultras m.sarchio 1950, ci preme chiarire alcune cose. Siamo dispiaciuti
innanzitutto del comunicato apparso alle 23.35, nonostante il nostro presidente
Biagio Flavio Mataluni avesse già diramato qualche ora prima un comunicato di
scuse nei confronti del gruppo Ultras a titolo personale e a titolo della
società di cui si onora di essere il massimo esponente. Ci dispiace delle
dichiarazioni lesive nei confronti degli Ultras rilasciate dall'amico Nunzio
Nazzaro, ci preme pertanto sottolineare fermamente che tali dichiarazioni sono
opinioni personali e sono state rilasciate sicuramente in un momento di rabbia,
frutto del continuo assillo da parte delle varie istituzioni calcistiche che
ormai hanno preso di mira la nostra società e la nostra tifoseria. Per tale
motivo, ci dissociamo ufficialmente da tali dichiarazioni. Siamo consapevoli
che il gruppo M.I.M. 2010 ha come unico obiettivo il sostegno della maglia, a
difesa della nostra città, in settimana e la domenica, in casa ed in trasferta,
affrontando le trasferte più lunghe ed insidiose. A testimonianza di ciò, c'è
la massima collaborazione da parte della società espressa negli ultimi 4 anni.
Mai ci siamo permessi di infangare il nome dei tifosi, mai ci siamo permessi di
giudicarne l'operato. Detto ciò ci preme chiarire alcune cose sulle dichiarazioni
presenti nel comunicato sfavorevoli alla società sul metodo di gestione e sui
risultati. Non abbiamo mai proclamato il raggiungimento della serie D in 4
anni, bensì il raggiungimento dell'Eccellenza in 4 stagioni (programma stilato
nell'estate 2011). Ebbene, con la massima umiltà, ricordiamo che da allora i
risultati sono dalla nostra parte: vittoria del campionato di Prima Categoria
2011/2012, finale play off per l'eccellenza persa nella stagione 2012/2013. Ma
questa non è una giustificazione, sappiamo che non stiamo mantenendo
l'obiettivo nella stagione 2013/2014, ma sicuramente non diamo la colpa ai
tifosi che non saranno mai il nostro capro espiatorio. Il presidente Mataluni
nel comunicato di ieri, si è assunto tutte le responsabilità, mettendoci la faccia
come ha sempre fatto. Ci dispiace aver dovuto scegliere di separarci da Mister
Lombardo dopo 4 stagioni, ma solo in questo modo possiamo far prendere le
responsabilità ai calciatori. In conclusione, rinnoviamo pubblicamente le scuse
ai nostri Ultras per le dichiarazioni di Nunzio, nonostante queste fossero
rilasciate a titolo personale. Invitiamo il direttivo dei M.I.M ad un confronto
con società e con la squadra, per ritrovare la complicità che ci ha fatto
vincere per due stagioni e tentare la scalata all'eccellenza in queste 11
partite che restano. Sempre Forza Montesarchio!
Fino ad ora, quindi, misere trasferte
con qualche tifosotto al seguito. Qualcuno canta sporadicamente Salutate la capolista. L’Allegretto, poi, oltre
allo schiamazzo di qualche ragazzino, ha sentito solo trombe e trombette, nulla
da più. Di ultras nemmeno l’ombra, per la gioia di una frangia di Pignatari ostili al tifo organizzato.Stranezze del calcio
dilettantistico locale.
Domenica allo Stadio Canada di Cervinara si attendono poche
decine di sportivi, nonostante la possibilità di mettere a segno il quasi
definitivo passaggio di categoria. Oggi questo derby caudino è tornato ai livelli degli
anni 90, vista l’assenza di degni rivali. La Super Capolista è fanalino di coda
nel movimento ultras della Valle Caudina, soprattutto dopo il ritorno degli
Ultras 1982, di San Martino. I Martinari, sia in casa che al Pignatelli, sono
presenti e tifano a squarciagola l’Undici di Mister Lo Iaco che si sta tirando
fuori dalla zona pericolosa. Anche a paolisi gli Ultras hanno fatto, fino ad
ora, un campionato da incorniciare. La matricola terribile, che gioca in
casacca giallorossa, nonostante i limiti evidenti della tifoseria, non ha mai giocato
da sola. Rispetto ai Pignatari, orfani di MIM, Criminal Minds e Zona Pressione,
sono avanti anni luce.
Nemmeno l’acquisto di Tonino Insigne, fratello di Lorenzo attaccante del Napoli, ha riscaldato l’ambiente sannita. Il più felice di questa situazione? Di sicuro il Presidente della Lega, l’odiato Pastore, bersagliato più volte in passato per la pessima gestione della Lega calcio.
Nemmeno l’acquisto di Tonino Insigne, fratello di Lorenzo attaccante del Napoli, ha riscaldato l’ambiente sannita. Il più felice di questa situazione? Di sicuro il Presidente della Lega, l’odiato Pastore, bersagliato più volte in passato per la pessima gestione della Lega calcio.
L’unica novità da segnalare, per le
lettrici ed i lettori di CervinarAudace, è il ritrovato derby del Sannio con il
Ponte. In queste nostalgiche righe, tratte dal sito Finestrasulponte, scopriamo questa storia sepolta dal tempo: Un derby quello tra il Club Ponte 98 e
l'A.C. m.sarchio 1960* che riporta alla mente quelli, davvero epici, di fine
anni sessanta ed inizio anni settanta. Quelli dei fratelli Chiappinelli, di
Salemme, di Giancaterina, di Colangelo e di tanti altri che hanno fatto la
storia del calcio pontese.
La scheda
Squadra: AC m.sarchio
anno fondazione: 1950
colori: bianco azzurro
gruppi (sciolti): Matti in Movimento 2010-14,
Criminal Mind, Zona Pressione.
amicizie: Ultras Fedelissimi
Mugnano
rivalità: Audax Cervinara,
Frattese, Paganese, San Tommaso Avellino;
Stadio: “Armando Allegretto”
città: m.sarchio (bn)
*A Ponte sono convinti che la data di fondazione giusta sia 1960, non 1950.
martedì 24 febbraio 2015
domenica 22 febbraio 2015
Il Curvometro Cervinarese/ XXIII giornata
Il Curvometro Cervinarese
XXIII giornata Campionato
Regionale Promozione Girone C
Asc Cicciano - A.Cervinara 1935 (1-2)
Sabato nero per gli Ultras Audax
Cervinara. Tra imprevisti, impegni lavorativi, superficialità e problemi vari
si parte alla volta del Vincenzo Magnotti di Cicciano in appena dieci unità. Dal Pont’o campo due macchine arrivano in
provincia di Napoli e trovano un cordone di celerini, schierati nel parcheggio
dello stadio. L’atteggiamento delle fdo è ostile, veniamo perquisiti più volte
all’entrata e restano fuori la pezza Daspo volant ultras manent e bandiera
Tricolore dei R.U. 1993, in quanto gli addetti ai lavori non riuscivano a decifrare l’acronimo Erru93. Neanche le dovute
spiegazioni sono servite. Polemiche per
entrare e ritardo inevitabile, visto che le tarantelle sono durate oltre un quarto
d’ora. Il Cervo in campo é spento. Nei primi minuti rischia di capitolare e si
salva grazie a palo e traversa. Sugli spalti l'umore é gelido. La pioggia fa da
cornice ad una giornata negativa in tutti i sensi. Il Cicciano, in maglia
gialloblu, passa in vantaggio su un dubbio calcio di rigore. La rete è un
sonoro schiaffo che sveglia gli Uomini del tecnico Cagnale. Infatti, dopo la
rete avversaria il Cervinara caccia le palle e macina gioco ed occasioni. La
prima frazione di gioco si chiude sull’uno a zero, ma la rimonta si percepisce
nell’aria. Nell’intervallo il manipolo di UAC viene lasciato senza nemmeno un
goccio d’acqua. I ciccianesi giocano con il sangue agli occhi, ma l’Undici del
presidente Ricci lotta e suda l’amata Maglia. Non sono ammessi passi falsi e l’orgoglio
degli Audaci in casacca Azzurra riporta in carreggiata la partita con una rete
di Mortelliti, la punta siciliana che è l’anima della squadra Cervinarese. La
gara si accende, la terna arbitrale va in confusione, ma la sete di vittoria
viene appagata in Zona Cesaria con un gran gol di Bovino, che raccoglie sulla ribattuta
del solito Mortelliti ed insacca per la gioia del manipolo di Ultras che
esplode di gioia, nonostante questo sabato di merda. Non ci sono
giustificazioni per le assenze di massa, pur essendo un giorno lavorativo. Il
21 febbraio deve essere un monito per il futuro, perché non si deve mai
abbassare la guardia. Possono succedere casualità di ogni genere, ma non
bisogna vanificare i sacrifici fatti fino ad ora. Ci vuole umiltà &
mentalità. Resta il fatto, però, che lo zoccolo duro c’è e difende il nome del
gruppo. Andiamo via da Cicciano scortati, dopo una lunga attesa, chiusi nello
stadio. I padroni di casa sono inesistenti. Gli Ultras d'Italia, in definitiva,
pagano salato anche in Promozione. Troppa repressione, a nostro avviso
esagerata, per una partita del genere. Tuttavia,
non sarà facile spegnere quella fiamma che arde dentro il cuore di chi vuole difendere un Amore
nato nel 1935. Intanto, ladri, balordi, maniaci, assassini, pedofili,
politicanti, evasori, truffatori, corrotti, terroristi, malavitosi e affini sono
tranquilli quando ci sono le partite a rischio, perché il vero problema
dell'Italia sono gli ultras. La Legge per
ora non vieta di amare i colori della propria città. C’è da dire che nelle
storie d’amore paga sempre chi ama di più.
Voto finale: 4+
Giornata gagliarda in campo e
pessima sulle gradinate.
Voto canoro: N.G.
Pochi per essere giudicati.
Striscioni Esposti:
Ultras Audax Cervinara, R.U.
1993
Curiosità:
Nel nervosismo iniziale viene
anche appeso male lo striscione. Ciliegina sulla torta. Negativa. Ora alle
porte c’è il derby della Valle Caudina, occasione giusta per riscattare questa
prestazione indegna.sabato 21 febbraio 2015
venerdì 20 febbraio 2015
giovedì 19 febbraio 2015
avversari_uac
Prossimo turno/Asc Cicciano
Lo stadio Magnotti è senza tifo
da qualche anno, ormai. I biancorossi dopo la conquista dell’Eccellenza ebbero
dei problemi con la società di allora, come riportano le cronache locali,
risalenti al 2012: Il Cicciano prova a
ricompattare l’ambiente in vista del match interno contro il Real Trentinara.
Dopo l’avvio in salita per effetto delle due sconfitte negli altrettanti
impegni proibitivi al cospetto di Torrecuso e Vico Equense, la matricola
allenata da mister Gallluccio vuole imprimere la sterzata decisiva al proprio
torneo. Per farlo, dovrà essere sostenuta dai propri supporters che nella
passata stagione l’hanno sospinta verso il salto di categoria. Ma il rapporto
tra la società del presidente Coppola e il tifo organizzato rappresentato dalle
“Brigate biancorosse” si è incrinato in occasione della prima giornata di
campionato, quando gli ultras hanno contestato la scelta del club di negare
l’ingresso libero allo stadio ai fedelissimi della torcida. Alla vigilia
dell’importante sfida con i cilentani lanciati in classifica, il sodalizio
biancorosso tende la mano ai propri supporters organizzando un incontro per
mettersi alle spalle contrasti e polemiche in nome del bene del Cicciano. Il
club auspica la pax biancorossa in modo da restaurare il clima armonioso di
coesione e unità che pervade da sempre
le gare casalinghe al “Magnotti”.
Tragicomico, poi, l’evento
riportato da “Il Mattino” che portò alla ribalta, in negativo, lo stadio di
casa: Era in corso il secondo tempo del
derby del campionato regionale di Eccellenza di calcio tra il Cicciano e la
Palmese e nell’impianto di viale delle Olimpiadi erano presenti sulla tribuna
«Antonio Barone» oltre 300 persone tra cui diversi bambini. Improvvisamente dal
tetto della copertura si è staccato un mattone che è caduto su una sedia
occupata fino a pochi attimi prima da uno spettatore: la grossa pietra si è
spaccata in parte e le schegge sono finite su tre spettatori seduti poco più
dietro ferendoli lievemente. A riportare le ferite più pesanti, un ventenne di
Cicciano che ha riportato escoriazioni al viso, alle mani ed alle gambe. Subito
dopo ci sono state alcune proteste sugli spalti, ma nessun intervento.
«Nonostante la gravità dell'accaduto -racconta uno dei coinvolti- c'è stata
grande indifferenza da parte dei presenti. Nessuno ha pensato di intervenire
per constatare se ci fossero feriti gravi, la partita è continuata normalmente.
Fa male davvero constatare che non siamo sicuri nemmeno a vedere una partita di
calcio e non oso immaginare cosa sarebbe successo se la pietra fosse caduta
sullo spettatore seduto prima o sui bambini che stavano correndo in quella zona
della tribuna». Il sindaco Raffaele Arvonio ha predisposto già nel primo
pomeriggio di ieri un sopralluogo da parte dell’ufficio tecnico comunale per
stabilire le cause dell'incidente e le condizioni dell'area: «Verificheremo
cosa è successo e le cause e decideremo il da farsi, non escludendo anche la
chiusura della tribuna in caso di danni seri». La situazione strutturale dello
stadio Magnotti è già stata oggetto di polemiche dopo il raid vandalico subito
lo scorso agosto durante il quale furono devastati spogliatoi e bagni. Ora
questo incidente, che poteva costare feriti ben più gravi, e che solo il caso
ha voluto non avesse conseguenze disastrose fa rinascere la polemica tra la
società sportiva Cicciano e il comune. «Mi spiace per le persone che sono state
coinvolte nell’incidente, abbiamo cercato di portare allo stadio più gente
possibile grazie all’ingresso gratuito per cercare di sostenere la squadra che
è in difficoltà in classifica», dice Paolino Coppola, presidente del sodalizio
biancorosso. «La vicenda stadio –continua il patron della compagine ciccianese-
è uno dei tanti motivi per cui ho deciso di lasciare la società e rimettere il
titolo nelle mani del comune o di chi vuole fare calcio: non c’è una strategia,
non c’è progettualità, non c’è collaborazione, l’episodio di domenica è
l’ennesima tegola ora anche materiale che cade sul Cicciano calcio, così è
impossibile andare avanti». Per la cronaca il Cicciano ha raggiunto il pari ma
per alcuni tifosi è stato importante «salvare» la pelle.
Tanti gli appelli di squadra,
giocatori, tecnici e presidenti caduti nel vuoto. Si prevede un sabato
anonimo al seguito del Cicciano, anche se l’arrivo dell’Audax Cervinara fa
riapparire sulle gradinate tifosi occasionali, tifoserie improvvisate e affini. Storicamente sostanziale indifferenza tra le opposte fazioni.
La scheda
Squadra: ASC Cicciano
anno fondazione: 2002
gruppi: Brigate Bianco Rosse
(sciolte)
colori: bianco rosso
amicizie: /
rivalità: Nola Calcio, Baiano,
Scisciano;
Stadio: “Vincenzo Magnotti”
città: Cicciano (Na)
mercoledì 18 febbraio 2015
martedì 17 febbraio 2015
storiAudace
StoriAudace/ Quel Mondiale in Germania...
Il tifo organizzato nasce a Cervinara verso al fine degli anni 80, per avere il suo sviluppo durante gli anni 90, per poi fermarsi nel 2002. Anni bui fino al 2006..
Durante l'estate del mondiale di calcio, vinto poi dalla Nazionale Italiana di Lippi & Cannavaro, esplose il tifo nelle piazze d'Italia e la Regina della Valle Caudina fu presente in Germania con tanto di nome esposto in una gara del girone di qualificazione. A Cervinara fu spontaneo il ritorno del tifo calcistico in città, che era attivo sul fronte Curva Sud Avellino con il Cervinara Clan.
Quella pezza, fatta in Villa Comunale, fu di buon auspicio per la tifoseria Cervinarese, che assaggiò il potenziale del tifo grazie alle vittorie degli Azzurri. Infatti, nella stagione successiva il Cervinara, impegnato in un duro campionato di Promozione, chiamò a raccolta i propri sostenitori, che risposero con un torpedone e un tifo spettacolare. In quella trasferta a Vitulano (2006-07) contro una squadra di benevento in casacca giallorossa, il Cervo vinse 2 a 0 e venne rispolverato lo striscione Campione del Mondo nella foto.
Quei tre punti furono vitali per la salvezza e l'atmosfera prepartita, con tanto di foto ricordo in Via Roma, resterà scolpita nel cervello di chi ha CERVINARA nel Cuore.
lunedì 16 febbraio 2015
Il Curvometro Cervinarese/ XXII giornata
Il Curvometro Cervinarese
XXII giornata Campionato
Regionale Promozione Girone C
A.Cervinara 1935 – Polisportiva Bisaccese
(5-0)
Che bello è quando esco di casa
per andare allo stadio a tifare il Cervo, con questo coro si apre la
ventiduesima giornata di questo campionato di Promozione girone C. Lo Zoccolo
Duro è presente, anche se c’è un vistoso calo numerico. Impegni, quadriglie e ‘ntrezzate
penalizzano gli UAC in questa fredda domenica di Febbraio. A nostro avviso le sfide più difficili sono contro squadre anonime, quando anche in pochi non si molla e si
perde la voce. Onore ai presenti che offrono una buona prova e si divertono con
gli atleti in campo che bombardano la malcapitata Polisportiva Bisaccese. I
Granata d’Irpinia incassano ben cinque reti sotto gli occhi di 150 spettatori accorsi
allo Stadio Canada. Sulla balaustra degli UAC presente la nuova pezza DASPO
VOLANT ULTRAS MANENT e sventola la solita bandiera dei R.U. per 90 minuti. Esordio casalingo per
i due steccati di ottima fattura della Zona Audax e dei Rebels. Assenti i
tifosi ospiti, come preannunciato dalla rubrica Avversari_Uac.
Nei primi 45 minuti di gioco il
sostegno non è mancato, ma è calato durante la gara, fino a spegnersi nel
finale. Solo il Dale Cervo è da
segnalare nella seconda frazione di gioco. L’unico interesse di oggi era la
gara a Grottaminarda tra la Polisportiva 1984 e la Polisportiva 1982 di San
Martino Valle Caudina. Infatti, i giallorossi e i biancorossi fino allo scadere
erano in parità e in zona Cesaria è arrivata la beffa per i Martinari. 4 a 3 e
tutto in salita, anche se il Cervinara del Presidente Joe Ricci è ancora in gioco per strappare l’accesso agli spareggi promozione. La brusca
frenata di 8 giorni fa, dopo Rotondi, ha quasi compromesso la rimonta degli
uomini agli ordini del tecnico Cagnale. La speranza è appesa ad un filo, ma il
calcio è bello per la proverbiale imprevedibilità. A fine gara l’abbraccio tra Ultras e Squadra
può significare tanto, in vista della difficile trasferta di Cicciano. Al
seguito si prevede una buona presenza di Audaci Seguaci, che nonostante tutto e
tutti sono ancora lì, schierati sulle gradinate a difesa della mentalità ultras
e di questi magici colori, che prima o poi voleranno in alto.
Voto finale: 6+
Troppe assenze e morale basso in
città. Si salva il solito manipolo di Cervinaresi Audaci…
Voto canoro: 6-
Primo tempo sufficiente e crollo
nel finale. Complessivamente passabile come prova. Voto 8,5 al percussionista.
Striscioni Esposti:
Ultras Audax Cervinara, R.U. 1993,
Zona Audax.
Curiosità:
Torna al Canada la vecchia e
amata ‘Ntrezzata. A centrocampo la Paranza Cervinarese si è esibita nel
tradizionale ballo folcloristico. Applausi a scena aperta per lo spettacolo a
cui partecipano in prima linea anche alcuni
UAC, oggi lontani dallo stadio, ma presenti in tutte le piazze della Città,
Regina della Valle Caudina Ultras.
domenica 15 febbraio 2015
video_uac
Valanga di reti. Guarda il servizio di UserTV
http://www.usertv.it/2015/02/15/cervinara-vs-bisaccese-la-sintesi/
personaggi_uac
I veri personaggi della settimana sono le ragazze ed i ragazzi del gruppo di ballo popolare che hanno allietato la domenica calcistica allo Stadio Canada.
Bentornata 'Ntrezzata!
goliardia_uac
Goliardia_uac/Speciale Ammende
Il comportamento esemplare degli
Audaci Seguaci in questa stagione resterà nella storia. Maturità e intelligenza
hanno bloccato l’inutile versamento di soldi per le multe, spesso esagerate,
che infligge la Lega Nazionale Dilettanti. Presunti sputi che non sono nemmeno
arrivati a destinazione. Ecco il testo dell’Ammenda di euro 160 al Cervinara:
“propri sostenitori, ad inizio gara, accendevano sugli spalti diversi fumogeni.
A fine gara, gli stessi sostenitori, lanciavano all’indirizzo dell’arbitro
diversi sputi, senza attingerlo”.
Spulciando in rete ti ritrovi con
una nota di qualche anno fa, dedicata alle squadre caudine, una sorta di sfida
nella sfida. Ammenda di euro 400 al
Cervinara: “propri sostenitori, in campo avverso, al 40′ del secondo tempo,
lanciavano sputi all’indirizzo dell’ a.a. e dei calciatori della squadra
avversaria, colpendoli più volte al volto e al corpo, reiteravano tale
atteggiamento fino alla fine della gara”. Ammenda di euro 210 al Montesarchio:
“propri sostenitori, durante il primo tempo, rivolgevano frasi ingiuriose e
minacciose ad un calciatore avversario, inoltre, in occasione delle reti della
propria squadra, accendevano sei fumogeni ed a fine gara facevano esplodere in
tribuna un petardo di notevole intensità”. Onore all’irriducibile Martinaro
presente: Ammenda di euro 150 al San Martino Valle Caudina: “proprio
sostenitore, durante l’intervallo ed a fine gara ingiuriava e minacciava la
terna arbitrale”.
Passiamo alle ammende storiche,
purtroppo. Ecco le decisioni del giudice
sportivo in seguito agli scontri avvenuti dopo la partita tra Vis Ariano e
Cervinara: Euro 600,00 CERVINARA (con obbligo di disputa, a porte chiuse, di
una gara interna) Propri sostenitori, nel corso della gara, facevano esplodere
cinque petardi, dei quali due sul terreno di gioco senza arrecare conseguenze;
al 36' del secondo tempo, la gara veniva interrotta per circa 3' per accenno di
rissa tra i calciatori di entrambe le società. A fine gara, propri sostenitori
lanciavano all'indirizzo dei sostenitori locali, pietre, bottiglie di plastica
e lattine, una di queste pietre colpiva alla nuca un commissario di campo,
procurandogli una ferita con fuoriuscita di sangue; a fine gara, uno di questi
sostenitori entrava sul terreno di gioco, strappando uno striscione dei tifosi
locali dandogli fuoco; a fine gara, persona non identificata, entrava nello
spogliatoio arbitrale ed ingiuriava l'arbitro. Euro 220,00 VIS ARIANO CALCIO Propri
sostenitori, nel corso della gara, accendevano quattro fumogeni; al 36' del
secondo tempo accennavano ad un tentativo di rissa, causando la sospensione
temporanea della gara per circa 3 minuti. Propri sostenitori, a fine gara, in
reazione al lancio lanciavano pietre e bottiglie di plastica vuote, contro i
sostenitori della squadra ospite.
Il massimo del clamore nazionale risale esattamente a tre anni fa.
Sulle colonne de Il Fatto Quotidiano, a firma di Vella, uscì un simpatico
articolo su questo stile goliardico di rovinare le casse delle proprie società
calcistiche. Nel Paese delle mille moviole e dei processi del lunedì si deve
essere armati davvero di tanta pazienza per armarsi di fischietto e cronometro
e arbitrare le partite di calcio. Chi sogna di diventare Collina, ad esempio,
deve sapere che prima di arrivare al mondo dei professionisti sarà costretto a
passare per quella dimensione parallela che è il calcio dilettantistico. Dai
comunicati disciplinari emanati dai giudici sportivi delle delegazioni
regionali della Lega calcio, infatti, si capisce di essere in un mondo a parte,
in cui anche l’anziano massaggiatore può trasformarsi in un accanito ultras. Ce
n’è per tutti i gusti. Una sezione a parte meriterebbero le multe che vengono
comminate per le intemperanze dei tifosi, in qualche caso davvero originali.
Quelli del Pompei, ad esempio, “al ventesimo del secondo tempo bagnavano con
dell’acqua il direttore di gara”. Intento simile dovevano avere i giocatori
della Palmese, che “lanciavano diverse bottiglie di plastica verso l’arbitro,
senza colpirlo”. Per quanto riguarda i tifosi e le multe per i loro
comportamenti, vanno per la maggiore gli sputi, le minacce nei confronti del
direttore di gara, l’uso di fumogeni e fuochi d’artificio e le offese tra
tifoserie. Ma c’è anche di meglio, la formazione irpina del Cervinara che nella
stagione 2000/2001 si vide comminare una multa poiché, sul campo del San
Giorgio del Sannio, “propri sostenitori lanciavano vino all’indirizzo
dell’assistente arbitrale”. Anche i dirigenti sono spesso al centro delle
valutazioni della giustizia sportiva. Spesso si tratta di facinorosi, ma
talvolta anche di persone dotate di una buona dose di spirito cavalleresco.
Come quello di un esponente di squadra casertana che “a fine gara si
introduceva nello spogliatoio dell’arbitro inveendo contro di esso e
percuotendo i suoi oggetti perché a suo dire in questo modo evitava di
percuotere il direttore di gara”. Ai ‘suoi oggetti’ non doveva tenere molto
Giovanni Garofalo, dirigente del Napoli Sanità, colpito dall’inibizione a
svolgere ogni attività sportiva poiché “ingiuriava e minacciava l’assistente
arbitrale e inoltre gli lanciava contro un telefonino”. Molte volte, inoltre,
sono futili le motivazioni che causano la rabbia dei dirigenti: “A fine gara –
si legge in un altro referto arbitrale – il dirigente si introduceva di forza
nello spogliatoio del direttore di gara, colpendolo con un calcio e con
schiaffi al volto richiedendo di cancellare l’ammonizione ad uno dei suoi
tesserati”. Partita persa invece per la squadra juniores del Montesarchio, in
provincia di Benevento, poiché “all’atto dell’assegnazione di un calcio di
rigore della squadra avversaria, un dirigente entrava in campo portando via il
pallone, affermando che fosse suo e non si dovesse più giocare”. L’educazione,
spesso, è rara anche nei protagonisti principali, i giocatori, sebbene in
alcuni casi qualche segno di ravvedimento c’è: “Il calciatore – questo il
rapporto del direttore di gara – dopo essere stato espulso si rifiutava di
abbandonare il terreno di gioco, ingiuriando l’arbitro e cercando di colpirlo
con calci e pugni, non riuscendovi perché trattenuto dai compagni. Dopo aver
lasciato il campo e preso posto sugli spalti continuava a ingiuriare e
minacciare il direttore di gara. A fine partita, introducendosi nello
spogliatoio dell’arbitro lo pregava, con fare gentile, di cancellare la
sanzione e di non scrivere nulla dell’accaduto”. Tre giornate di squalifica per
lui: avrà avuto il suo peso il “fare gentile”. Tre gare di squalifica anche per
il calciatore Salvatore Pace, del Senise, in Basilicata. Cosa ha fatto?
“Appoggiava la testa a quella dell’arbitro, senza conseguenze”. Più lunga
l’assenza dai campi di gioco quando invece le conseguenze ci sono. Non solo per
l’arbitro, però, ma anche per gli strumenti del mestiere. In Toscana, ad
esempio, a un giocatore del River Pieve, Francesco Vecchi, il giudice ha
affibbiato due anni di squalifica, poiché “improvvisamente – afferma la
motivazione – lo colpiva violentemente all’avambraccio facendogli cadere a
terra il fischietto e lo calpestava con rabbia”. Sette gare di squalifica
invece per Alfonso Panico, calciatore dei casertani del Teverola, poiché “a
fine gara, rivolgendosi al pubblico, abbassava i pantaloncini, mostrando le
proprie nudità in segno di scherno”. Tentava probabilmente di emulare Eric
Cantona, invece, Fabio Aglione, calciatore della Vis Capua, squalificato per
tre partite “per essersi aggrappato alla rete di recinzione e tentato di
colpire con uno schiaffo un tifoso ospite, reo di averlo insultato”. Minacce,
botte e intemperanze non mancano nei campionati giovanili: anche in quei casi i
giudici hanno il loro bel da fare per comminare sanzioni a bambini, ai loro
allenatori spesso violenti nei confronti dei direttori di gara e agli ultras,
ovvero i genitori che si infiammano nel vedere i figli all’opera. Se è chiaro
che esiste un lato comico causato dall’indisciplina nel calcio “pane e salame”
è anche vero che è sottile il confine tra comicità e tragedia: sono all’ordine
del giorno vere e proprie aggressioni agli arbitri, botte tra i tifosi, che
sfociano in eventi come la morte di Ermanno Licursi, dirigente di una squadra
calabrese di terza categoria, ucciso in una rissa negli spogliatoi. Champion’s
League o Terza Categoria, Giovanissimi o Over 60 il calcio in Italia infiamma
troppo. E nemmeno la religione aiuta: una tremenda rissa ha macchiato perfino
la Clericus Cup, il torneo del Vaticano.
Gli Ultras Cervinaresi si superarono in stile. Lancio di vino. UAC: Unici
Audaci Cervinaresi!
Secondo alcune voci, che non
trovano conferma, la stessa Lega infiltra nelle gradinate dei tifosi propri
tesserati che steccano la multa con l’arbitro. In esclusiva abbiamo una
confessione di una giacchetta nera sospesa dal servizio nel silenzio generale. Ha da poco appeso la giacchetta al chiodo e il suo sfogo è un disperato urlo di aiuto. Goliardico.
“Noi arbitri siamo disperati. C’è poco lavoro e la crisi non ci lascia
respirare. Siamo anche noi esseri umani e sbagliamo. Tutti ci gridano contro,
anche le nostre mogli fedeli, che non digeriscono il Cornuti Cornuti che in
tutti gli stadi d’Italia, dalla seria A agli Amatori, ci piove addosso. Così
con alcuni amici ex guardialinee, abbiamo organizzato l’operazione Sputo Amico.
A fine gara alcuni ex guardialinee, che per anni ne hanno prese di tutti i
colori, simulano i tifosi ostili alla perfezione. Anni e anni di sputi alle spalle e
sulle spalle ora hanno un perchè. Loro prendono il 20% a sputo, più un bonus di 100 euro a
schiaffo. Con lo Sputo Amico noi arbitri ci facciamo sputare ben volentieri, perché
già conosciamo quel tipo di saliva, appunto amica. In questo modo noi riusciamo a sopravvivere
e diamo una mano agli sportivi disoccupati. Sputateci sopra, con questi tempi
che corrono. Io ho mollato e i miei colleghi, per ringraziarmi del lavoro svolto, mi hanno sputato in faccia”.
sabato 14 febbraio 2015
avversari_uac
Prossimo turno/Polisportiva
Bisaccese
Lo sport è di casa a Bisaccia, il
tifo no. I Granata d’Irpinia sono abbandonati a se stessi. In questa stagione
non si registrano tifosi al seguito e domani al Canada la curva resterà desolatamente
vuota. Scavando nella storia della Bisaccese, però, abbiamo recuperato un
evento raro. Il 12 maggio 2007 allo stadio Pinto di Caserta ci fu una
mobilitazione generale di occasionali e sportivi. Oltre duecento Vsazzes
lasciarono i bar e di conseguenza anche il famoso gioco alcoolico-popolare, molto praticato anche dalle nostre parti, padrone & sotto. A Caserta indossarono
i colori della propria compagine, ma fu un fuocherello di paglia. Poi il buio
granata.
Originale la storia dei Nocerini
travestiti da Bisaccesi a San Michele di Serino. Partirono nostalgicamente per
sostenere il nostro ex tecnico Enzo Stanislao Bozzi, che a Nocera è una Bandiera di un
calcio che non c’è più. Ecco le parole
dei rossoneri: Sabato, domenica e lunedì:
vari atti pur non giocando. Da grande amarcord il sabato di alcuni tifosi
rossoneri, quelli del "Vecchio Blocco". Gruppo che negli ultimissimi
anni ha caratterizzato i distinti dopo aver riempito la curva in tempi passati
sotto insegne storiche. Si sono recati a San Michele di Serino per l'iniziativa
"il derby lo facciamo a modo nostro". Festa, prima a tavola e poi al
campo, assieme. Prima all'idolo di sempre: Bozzi Stanislao detto Enzo, il
bomber della promozione in serie B del ‘78, ora mister di una Bisaccese che
vorrebbe restare in Promozione. La sua squadra ha perso, i tre punti sono
andati ai padroni di casa della Renzulli San Michele, più squadra con Fioraso,
D'Acierno e Fiume, a segno con Gerardo Belcore, attaccante manco a farlo
apposta nocerino che ha risolto la sfida. Momento di equivoco all'inizio:
quelli di San Michele, absit iniuria verbis, avevano scambiato i rossoneri per
tifosi della Bisaccese. Chiaro il messaggio lanciato dal "Vecchio
Blocco": tutto passa, restano bandiere vere e passione autentica, anche se
il futuro dovesse riservare anonimato calcistico.
Raccolgono forti simpatie, invece,
le Vsazzesi impegnate nel duro campionato Interregionale dell’Acli di Foggia
(bn). La Polisportiva Bisaccese Calcio a 5 Femminile lotta e conquista successi,
mentre la principale formazione maschile naviga in brutte acque, una spanna
sopra la zona retrocessione.
L’unica forma di tifo attiva oggi
è per l’A.S. Avellino, con tanto di circolo e stemma Bisaccia Biancoverde.
Evidentemente anche i colori sociali allontanano la gente dallo stadio.
Il
Granata in Irpinia è odiato e lo Scotece abbandonato.
La scheda
Squadra: Polisportiva Bisaccese
anno fondazione: 1967
colori: granata
amicizie: /
rivalità: Nola Calcio
Stadio: “Aldo Scotece”
città: Bisaccia (AV)
giovedì 12 febbraio 2015
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