giovedì 26 febbraio 2015

avversari_uac/Speciale derby



Prossimo turno/ AC m.sarchio 1950

Può una squadra di calcio vincere ben 21 partite su 22 e non trascinare i tifosi allo stadio? 
Ebbene sì, m.sarchio ci è riuscita, nonostante la stagione dei primati assoluti. 
Miglior attacco, miglior difesa e peggior tifoseria. 
Loro sono l’unica realtà caudina che è crollata senza se e senza ma, dopo lo scioglimento dei Matti In Movimento, riapparsi non ufficialmente in una partita dei fratelli rossoneri del Carotenuto, secondo alcune voci. Proprio i famosi Mugnatari, gemellati molto improvvisati, sono stati avvistati in quel di Bisaccia con tanto di striscioni al seguito domenica scorsa. La Cervinara Ultras attende ancora l’esodo di Mugnatari rossoneri, mai pervenuti un paio di giornate fa. I Pignatari quest’anno sono stati vergognosi. Striscioni ultras orrendi e un fastidioso gracchiare di sirene ad ogni azione degna di nota, durante le care casalinghe sono le uniche forme di tifo targate 14/15. Un simpatico tifoso anziano sostiene in questo modo la società nata nel 1950. I BiancoAzzurri del Patron Mataluni si apprestano a calcare categorie superiori, con questa grave assenza al seguito, che difficilmente verrà colmata. L’Eccellenza in Campania non è una passeggiata ed è alto il rischio di giocare perennemente in trasferta e senza sostegno. L’Allegretto sarà un campo allegro l’anno prossimo per tutte le tifoserie ospiti, che potrebbero fare i padroni a m.sarchio.
Il 2014, anno dello scioglimento, era partito abbastanza male sotto la Torre. Riportiamo la minuziosa nota della dirigenza, la prima crepa in un rapporto mai più ricucito: In merito al comunicato ufficiale dei M.I.M 2010 Ultras m.sarchio 1950, ci preme chiarire alcune cose. Siamo dispiaciuti innanzitutto del comunicato apparso alle 23.35, nonostante il nostro presidente Biagio Flavio Mataluni avesse già diramato qualche ora prima un comunicato di scuse nei confronti del gruppo Ultras a titolo personale e a titolo della società di cui si onora di essere il massimo esponente. Ci dispiace delle dichiarazioni lesive nei confronti degli Ultras rilasciate dall'amico Nunzio Nazzaro, ci preme pertanto sottolineare fermamente che tali dichiarazioni sono opinioni personali e sono state rilasciate sicuramente in un momento di rabbia, frutto del continuo assillo da parte delle varie istituzioni calcistiche che ormai hanno preso di mira la nostra società e la nostra tifoseria. Per tale motivo, ci dissociamo ufficialmente da tali dichiarazioni. Siamo consapevoli che il gruppo M.I.M. 2010 ha come unico obiettivo il sostegno della maglia, a difesa della nostra città, in settimana e la domenica, in casa ed in trasferta, affrontando le trasferte più lunghe ed insidiose. A testimonianza di ciò, c'è la massima collaborazione da parte della società espressa negli ultimi 4 anni. Mai ci siamo permessi di infangare il nome dei tifosi, mai ci siamo permessi di giudicarne l'operato. Detto ciò ci preme chiarire alcune cose sulle dichiarazioni presenti nel comunicato sfavorevoli alla società sul metodo di gestione e sui risultati. Non abbiamo mai proclamato il raggiungimento della serie D in 4 anni, bensì il raggiungimento dell'Eccellenza in 4 stagioni (programma stilato nell'estate 2011). Ebbene, con la massima umiltà, ricordiamo che da allora i risultati sono dalla nostra parte: vittoria del campionato di Prima Categoria 2011/2012, finale play off per l'eccellenza persa nella stagione 2012/2013. Ma questa non è una giustificazione, sappiamo che non stiamo mantenendo l'obiettivo nella stagione 2013/2014, ma sicuramente non diamo la colpa ai tifosi che non saranno mai il nostro capro espiatorio. Il presidente Mataluni nel comunicato di ieri, si è assunto tutte le responsabilità, mettendoci la faccia come ha sempre fatto. Ci dispiace aver dovuto scegliere di separarci da Mister Lombardo dopo 4 stagioni, ma solo in questo modo possiamo far prendere le responsabilità ai calciatori. In conclusione, rinnoviamo pubblicamente le scuse ai nostri Ultras per le dichiarazioni di Nunzio, nonostante queste fossero rilasciate a titolo personale. Invitiamo il direttivo dei M.I.M ad un confronto con società e con la squadra, per ritrovare la complicità che ci ha fatto vincere per due stagioni e tentare la scalata all'eccellenza in queste 11 partite che restano. Sempre Forza Montesarchio!

Fino ad ora, quindi, misere trasferte con qualche tifosotto al seguito. Qualcuno canta sporadicamente Salutate la capolista. L’Allegretto, poi, oltre allo schiamazzo di qualche ragazzino, ha sentito solo trombe e trombette, nulla da più. Di ultras nemmeno l’ombra, per la gioia di una frangia di Pignatari ostili al tifo organizzato.Stranezze del calcio dilettantistico locale. 
Domenica allo Stadio Canada di Cervinara si attendono poche decine di sportivi, nonostante la possibilità di mettere a segno il quasi definitivo passaggio di categoria. Oggi questo derby caudino è tornato ai livelli degli anni 90, vista l’assenza di degni rivali. La Super Capolista è fanalino di coda nel movimento ultras della Valle Caudina, soprattutto dopo il ritorno degli Ultras 1982, di San Martino. I Martinari, sia in casa che al Pignatelli, sono presenti e tifano a squarciagola l’Undici di Mister Lo Iaco che si sta tirando fuori dalla zona pericolosa. Anche a paolisi gli Ultras hanno fatto, fino ad ora, un campionato da incorniciare. La matricola terribile, che gioca in casacca giallorossa, nonostante i limiti evidenti della tifoseria, non ha mai giocato da sola. Rispetto ai Pignatari, orfani di MIM, Criminal Minds e Zona Pressione, sono avanti anni luce.
Nemmeno l’acquisto di Tonino Insigne, fratello di Lorenzo attaccante del Napoli, ha riscaldato l’ambiente sannita. Il più felice di questa situazione? Di sicuro il Presidente della Lega, l’odiato Pastore, bersagliato più volte in passato per la pessima gestione della Lega calcio.
L’unica novità da segnalare, per le lettrici ed i lettori di CervinarAudace, è il ritrovato derby del Sannio con il Ponte. In queste nostalgiche righe, tratte dal sito Finestrasulponte, scopriamo questa storia sepolta dal tempo: Un derby quello tra il Club Ponte 98 e l'A.C. m.sarchio 1960* che riporta alla mente quelli, davvero epici, di fine anni sessanta ed inizio anni settanta. Quelli dei fratelli Chiappinelli, di Salemme, di Giancaterina, di Colangelo e di tanti altri che hanno fatto la storia del calcio pontese.


La scheda
Squadra: AC m.sarchio
anno fondazione: 1950
colori: bianco azzurro
gruppi (sciolti): Matti in Movimento 2010-14, Criminal Mind, Zona Pressione.
amicizie: Ultras Fedelissimi Mugnano
rivalità: Audax Cervinara, Frattese, Paganese, San Tommaso Avellino;
Stadio: “Armando Allegretto”
città: m.sarchio (bn)


*A Ponte sono convinti che la data di fondazione giusta sia 1960, non 1950.

domenica 22 febbraio 2015

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Il Curvometro Cervinarese/ XXIII giornata



Il Curvometro Cervinarese
XXIII giornata Campionato Regionale Promozione Girone C
Asc Cicciano - A.Cervinara 1935 (1-2)

Sabato nero per gli Ultras Audax Cervinara. Tra imprevisti, impegni lavorativi, superficialità e problemi vari si parte alla volta del Vincenzo Magnotti di Cicciano in appena dieci unità.  Dal Pont’o campo due macchine arrivano in provincia di Napoli e trovano un cordone di celerini, schierati nel parcheggio dello stadio. L’atteggiamento delle fdo è ostile, veniamo perquisiti più volte all’entrata e restano fuori la pezza Daspo volant ultras manent e bandiera Tricolore dei R.U. 1993, in quanto gli addetti ai lavori non riuscivano a decifrare l’acronimo Erru93. Neanche le dovute spiegazioni sono servite. Polemiche per entrare e ritardo inevitabile, visto che le tarantelle sono durate oltre un quarto d’ora. Il Cervo in campo é spento. Nei primi minuti rischia di capitolare e si salva grazie a palo e traversa. Sugli spalti l'umore é gelido. La pioggia fa da cornice ad una giornata negativa in tutti i sensi. Il Cicciano, in maglia gialloblu, passa in vantaggio su un dubbio calcio di rigore. La rete è un sonoro schiaffo che sveglia gli Uomini del tecnico Cagnale. Infatti, dopo la rete avversaria il Cervinara caccia le palle e macina gioco ed occasioni. La prima frazione di gioco si chiude sull’uno a zero, ma la rimonta si percepisce nell’aria. Nell’intervallo il manipolo di UAC viene lasciato senza nemmeno un goccio d’acqua. I ciccianesi giocano con il sangue agli occhi, ma l’Undici del presidente Ricci lotta e suda l’amata Maglia. Non sono ammessi passi falsi e l’orgoglio degli Audaci in casacca Azzurra riporta in carreggiata la partita con una rete di Mortelliti, la punta siciliana che è l’anima della squadra Cervinarese. La gara si accende, la terna arbitrale va in confusione, ma la sete di vittoria viene appagata in Zona Cesaria con un gran gol di Bovino, che raccoglie sulla ribattuta del solito Mortelliti ed insacca per la gioia del manipolo di Ultras che esplode di gioia, nonostante questo sabato di merda. Non ci sono giustificazioni per le assenze di massa, pur essendo un giorno lavorativo. Il 21 febbraio deve essere un monito per il futuro, perché non si deve mai abbassare la guardia. Possono succedere casualità di ogni genere, ma non bisogna vanificare i sacrifici fatti fino ad ora. Ci vuole umiltà & mentalità. Resta il fatto, però, che lo zoccolo duro c’è e difende il nome del gruppo. Andiamo via da Cicciano scortati, dopo una lunga attesa, chiusi nello stadio. I padroni di casa sono inesistenti. Gli Ultras d'Italia, in definitiva, pagano salato anche in Promozione. Troppa repressione, a nostro avviso esagerata, per una partita del genere.  Tuttavia, non sarà facile spegnere quella fiamma che arde dentro il cuore di chi vuole difendere un Amore nato nel 1935. Intanto, ladri, balordi, maniaci, assassini, pedofili, politicanti, evasori, truffatori, corrotti, terroristi, malavitosi e affini sono tranquilli quando ci sono le partite a rischio, perché il vero problema dell'Italia sono gli ultras. La Legge per ora non vieta di amare i colori della propria città. C’è da dire che nelle storie d’amore paga sempre chi ama di più.

Voto finale: 4+
Giornata gagliarda in campo e pessima sulle gradinate.
Voto canoro: N.G.
Pochi per essere giudicati.
Striscioni Esposti:
Ultras Audax Cervinara, R.U. 1993
Curiosità:
Nel nervosismo iniziale viene anche appeso male lo striscione. Ciliegina sulla torta. Negativa. Ora alle porte c’è il derby della Valle Caudina, occasione giusta per riscattare questa prestazione indegna.

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giovedì 19 febbraio 2015

avversari_uac



Prossimo turno/Asc Cicciano

Lo stadio Magnotti è senza tifo da qualche anno, ormai. I biancorossi dopo la conquista dell’Eccellenza ebbero dei problemi con la società di allora, come riportano le cronache locali, risalenti al 2012: Il Cicciano prova a ricompattare l’ambiente in vista del match interno contro il Real Trentinara. Dopo l’avvio in salita per effetto delle due sconfitte negli altrettanti impegni proibitivi al cospetto di Torrecuso e Vico Equense, la matricola allenata da mister Gallluccio vuole imprimere la sterzata decisiva al proprio torneo. Per farlo, dovrà essere sostenuta dai propri supporters che nella passata stagione l’hanno sospinta verso il salto di categoria. Ma il rapporto tra la società del presidente Coppola e il tifo organizzato rappresentato dalle “Brigate biancorosse” si è incrinato in occasione della prima giornata di campionato, quando gli ultras hanno contestato la scelta del club di negare l’ingresso libero allo stadio ai fedelissimi della torcida. Alla vigilia dell’importante sfida con i cilentani lanciati in classifica, il sodalizio biancorosso tende la mano ai propri supporters organizzando un incontro per mettersi alle spalle contrasti e polemiche in nome del bene del Cicciano. Il club auspica la pax biancorossa in modo da restaurare il clima armonioso di coesione e unità  che pervade da sempre le gare casalinghe al “Magnotti”.
Tragicomico, poi, l’evento riportato da “Il Mattino” che portò alla ribalta, in negativo, lo stadio di casa: Era in corso il secondo tempo del derby del campionato regionale di Eccellenza di calcio tra il Cicciano e la Palmese e nell’impianto di viale delle Olimpiadi erano presenti sulla tribuna «Antonio Barone» oltre 300 persone tra cui diversi bambini. Improvvisamente dal tetto della copertura si è staccato un mattone che è caduto su una sedia occupata fino a pochi attimi prima da uno spettatore: la grossa pietra si è spaccata in parte e le schegge sono finite su tre spettatori seduti poco più dietro ferendoli lievemente. A riportare le ferite più pesanti, un ventenne di Cicciano che ha riportato escoriazioni al viso, alle mani ed alle gambe. Subito dopo ci sono state alcune proteste sugli spalti, ma nessun intervento. «Nonostante la gravità dell'accaduto -racconta uno dei coinvolti- c'è stata grande indifferenza da parte dei presenti. Nessuno ha pensato di intervenire per constatare se ci fossero feriti gravi, la partita è continuata normalmente. Fa male davvero constatare che non siamo sicuri nemmeno a vedere una partita di calcio e non oso immaginare cosa sarebbe successo se la pietra fosse caduta sullo spettatore seduto prima o sui bambini che stavano correndo in quella zona della tribuna». Il sindaco Raffaele Arvonio ha predisposto già nel primo pomeriggio di ieri un sopralluogo da parte dell’ufficio tecnico comunale per stabilire le cause dell'incidente e le condizioni dell'area: «Verificheremo cosa è successo e le cause e decideremo il da farsi, non escludendo anche la chiusura della tribuna in caso di danni seri». La situazione strutturale dello stadio Magnotti è già stata oggetto di polemiche dopo il raid vandalico subito lo scorso agosto durante il quale furono devastati spogliatoi e bagni. Ora questo incidente, che poteva costare feriti ben più gravi, e che solo il caso ha voluto non avesse conseguenze disastrose fa rinascere la polemica tra la società sportiva Cicciano e il comune. «Mi spiace per le persone che sono state coinvolte nell’incidente, abbiamo cercato di portare allo stadio più gente possibile grazie all’ingresso gratuito per cercare di sostenere la squadra che è in difficoltà in classifica», dice Paolino Coppola, presidente del sodalizio biancorosso. «La vicenda stadio –continua il patron della compagine ciccianese- è uno dei tanti motivi per cui ho deciso di lasciare la società e rimettere il titolo nelle mani del comune o di chi vuole fare calcio: non c’è una strategia, non c’è progettualità, non c’è collaborazione, l’episodio di domenica è l’ennesima tegola ora anche materiale che cade sul Cicciano calcio, così è impossibile andare avanti». Per la cronaca il Cicciano ha raggiunto il pari ma per alcuni tifosi è stato importante «salvare» la pelle.
Tanti gli appelli di squadra, giocatori, tecnici e presidenti caduti nel vuoto. Si prevede un sabato anonimo al seguito del Cicciano, anche se l’arrivo dell’Audax Cervinara fa riapparire sulle gradinate tifosi occasionali, tifoserie improvvisate e affini. Storicamente sostanziale indifferenza tra le opposte fazioni.

La scheda
Squadra: ASC Cicciano
anno fondazione: 2002
gruppi: Brigate Bianco Rosse (sciolte)
colori: bianco rosso
amicizie: /
rivalità: Nola Calcio, Baiano, Scisciano;
Stadio: “Vincenzo Magnotti”
città: Cicciano (Na)

TUTTI A CICCIANO!



martedì 17 febbraio 2015

storiAudace



StoriAudace/ Quel Mondiale in Germania...

Il tifo organizzato nasce a Cervinara verso al fine degli anni 80, per avere il suo sviluppo durante gli anni 90, per poi fermarsi nel 2002. Anni bui fino al 2006..
Durante l'estate del mondiale di calcio, vinto poi dalla Nazionale Italiana di Lippi & Cannavaro, esplose il tifo nelle piazze d'Italia e la Regina della Valle Caudina fu presente in Germania con tanto di nome esposto in una gara del girone di qualificazione. A Cervinara fu spontaneo il ritorno del tifo calcistico in città, che era attivo sul fronte Curva Sud Avellino con il Cervinara Clan
Quella pezza, fatta in Villa Comunale, fu di buon auspicio per la tifoseria Cervinarese, che assaggiò il potenziale del tifo grazie alle vittorie degli Azzurri. Infatti, nella stagione successiva il Cervinara, impegnato in un duro campionato di Promozione, chiamò a raccolta i propri sostenitori, che risposero con un torpedone e un tifo spettacolare. In quella trasferta a Vitulano (2006-07) contro una squadra di benevento in casacca giallorossa, il Cervo vinse 2 a 0 e venne rispolverato lo striscione Campione del Mondo nella foto.
Quei tre punti furono vitali per la salvezza e l'atmosfera prepartita, con tanto di foto ricordo in Via Roma, resterà scolpita nel cervello di chi ha CERVINARA nel Cuore.

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Tessera militante  e adesivo dei Rebels Ultrà 1993.

lunedì 16 febbraio 2015

Il Curvometro Cervinarese/ XXII giornata



Il Curvometro Cervinarese
XXII giornata Campionato Regionale Promozione Girone C
A.Cervinara 1935 – Polisportiva Bisaccese (5-0)

Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio a tifare il Cervo, con questo coro si apre la ventiduesima giornata di questo campionato di Promozione girone C. Lo Zoccolo Duro è presente, anche se c’è un vistoso calo numerico. Impegni, quadriglie e ‘ntrezzate penalizzano gli UAC in questa fredda domenica di Febbraio. A nostro avviso le sfide più difficili sono contro squadre anonime, quando anche in pochi non si molla e si perde la voce. Onore ai presenti che offrono una buona prova e si divertono con gli atleti in campo che bombardano la malcapitata Polisportiva Bisaccese. I Granata d’Irpinia incassano ben cinque reti sotto gli occhi di 150 spettatori accorsi allo Stadio Canada. Sulla balaustra degli UAC presente la nuova pezza DASPO VOLANT ULTRAS MANENT e sventola la solita bandiera dei R.U. per 90 minuti. Esordio casalingo per i due steccati di ottima fattura della Zona Audax e dei Rebels. Assenti i tifosi ospiti, come preannunciato dalla rubrica Avversari_Uac.
Nei primi 45 minuti di gioco il sostegno non è mancato, ma è calato durante la gara, fino a spegnersi nel finale.  Solo il Dale Cervo è da segnalare nella seconda frazione di gioco. L’unico interesse di oggi era la gara a Grottaminarda tra la Polisportiva 1984 e la Polisportiva 1982 di San Martino Valle Caudina. Infatti, i giallorossi e i biancorossi fino allo scadere erano in parità e in zona Cesaria è arrivata la beffa per i Martinari. 4 a 3 e tutto in salita, anche se il Cervinara del Presidente Joe Ricci è ancora in gioco per strappare l’accesso agli spareggi promozione. La brusca frenata di 8 giorni fa, dopo Rotondi, ha quasi compromesso la rimonta degli uomini agli ordini del tecnico Cagnale. La speranza è appesa ad un filo, ma il calcio è bello per la proverbiale imprevedibilità. A fine gara l’abbraccio tra Ultras e Squadra può significare tanto, in vista della difficile trasferta di Cicciano. Al seguito si prevede una buona presenza di Audaci Seguaci, che nonostante tutto e tutti sono ancora lì, schierati sulle gradinate a difesa della mentalità ultras e di questi magici colori, che prima o poi voleranno in alto.

Voto finale: 6+
Troppe assenze e morale basso in città. Si salva il solito manipolo di Cervinaresi Audaci…
Voto canoro: 6-
Primo tempo sufficiente e crollo nel finale. Complessivamente passabile come prova. Voto 8,5 al percussionista.
Striscioni Esposti:
Ultras Audax Cervinara, R.U. 1993, Zona Audax.
Curiosità:
Torna al Canada la vecchia e amata ‘Ntrezzata. A centrocampo la Paranza Cervinarese si è esibita nel tradizionale ballo folcloristico. Applausi a scena aperta per lo spettacolo a cui partecipano in prima linea  anche alcuni UAC, oggi lontani dallo stadio, ma presenti in tutte le piazze della Città, Regina della Valle Caudina Ultras.

domenica 15 febbraio 2015

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Valanga di reti. Guarda il servizio di UserTV
http://www.usertv.it/2015/02/15/cervinara-vs-bisaccese-la-sintesi/

personaggi_uac



I veri personaggi della settimana sono le ragazze ed i ragazzi del gruppo di ballo popolare che hanno allietato la domenica calcistica allo Stadio Canada.
Bentornata 'Ntrezzata!

goliardia_uac




Goliardia_uac/Speciale Ammende

Il comportamento esemplare degli Audaci Seguaci in questa stagione resterà nella storia. Maturità e intelligenza hanno bloccato l’inutile versamento di soldi per le multe, spesso esagerate, che infligge la Lega Nazionale Dilettanti. Presunti sputi che non sono nemmeno arrivati a destinazione. Ecco il testo dell’Ammenda di euro 160 al Cervinara: “propri sostenitori, ad inizio gara, accendevano sugli spalti diversi fumogeni. A fine gara, gli stessi sostenitori, lanciavano all’indirizzo dell’arbitro diversi sputi, senza attingerlo”.
Spulciando in rete ti ritrovi con una nota di qualche anno fa, dedicata alle squadre caudine, una sorta di sfida nella sfida. Ammenda di euro 400 al Cervinara: “propri sostenitori, in campo avverso, al 40′ del secondo tempo, lanciavano sputi all’indirizzo dell’ a.a. e dei calciatori della squadra avversaria, colpendoli più volte al volto e al corpo, reiteravano tale atteggiamento fino alla fine della gara”. Ammenda di euro 210 al Montesarchio: “propri sostenitori, durante il primo tempo, rivolgevano frasi ingiuriose e minacciose ad un calciatore avversario, inoltre, in occasione delle reti della propria squadra, accendevano sei fumogeni ed a fine gara facevano esplodere in tribuna un petardo di notevole intensità”. Onore all’irriducibile Martinaro presente: Ammenda di euro 150 al San Martino Valle Caudina: “proprio sostenitore, durante l’intervallo ed a fine gara ingiuriava e minacciava la terna arbitrale”.
Passiamo alle ammende storiche, purtroppo. Ecco le decisioni del giudice sportivo in seguito agli scontri avvenuti dopo la partita tra Vis Ariano e Cervinara: Euro 600,00 CERVINARA (con obbligo di disputa, a porte chiuse, di una gara interna) Propri sostenitori, nel corso della gara, facevano esplodere cinque petardi, dei quali due sul terreno di gioco senza arrecare conseguenze; al 36' del secondo tempo, la gara veniva interrotta per circa 3' per accenno di rissa tra i calciatori di entrambe le società. A fine gara, propri sostenitori lanciavano all'indirizzo dei sostenitori locali, pietre, bottiglie di plastica e lattine, una di queste pietre colpiva alla nuca un commissario di campo, procurandogli una ferita con fuoriuscita di sangue; a fine gara, uno di questi sostenitori entrava sul terreno di gioco, strappando uno striscione dei tifosi locali dandogli fuoco; a fine gara, persona non identificata, entrava nello spogliatoio arbitrale ed ingiuriava l'arbitro. Euro 220,00 VIS ARIANO CALCIO Propri sostenitori, nel corso della gara, accendevano quattro fumogeni; al 36' del secondo tempo accennavano ad un tentativo di rissa, causando la sospensione temporanea della gara per circa 3 minuti. Propri sostenitori, a fine gara, in reazione al lancio lanciavano pietre e bottiglie di plastica vuote, contro i sostenitori della squadra ospite.

Il massimo del clamore nazionale risale esattamente a tre anni fa. Sulle colonne de Il Fatto Quotidiano, a firma di Vella, uscì un simpatico articolo su questo stile goliardico di rovinare le casse delle proprie società calcistiche. Nel Paese delle mille moviole e dei processi del lunedì si deve essere armati davvero di tanta pazienza per armarsi di fischietto e cronometro e arbitrare le partite di calcio. Chi sogna di diventare Collina, ad esempio, deve sapere che prima di arrivare al mondo dei professionisti sarà costretto a passare per quella dimensione parallela che è il calcio dilettantistico. Dai comunicati disciplinari emanati dai giudici sportivi delle delegazioni regionali della Lega calcio, infatti, si capisce di essere in un mondo a parte, in cui anche l’anziano massaggiatore può trasformarsi in un accanito ultras. Ce n’è per tutti i gusti. Una sezione a parte meriterebbero le multe che vengono comminate per le intemperanze dei tifosi, in qualche caso davvero originali. Quelli del Pompei, ad esempio, “al ventesimo del secondo tempo bagnavano con dell’acqua il direttore di gara”. Intento simile dovevano avere i giocatori della Palmese, che “lanciavano diverse bottiglie di plastica verso l’arbitro, senza colpirlo”. Per quanto riguarda i tifosi e le multe per i loro comportamenti, vanno per la maggiore gli sputi, le minacce nei confronti del direttore di gara, l’uso di fumogeni e fuochi d’artificio e le offese tra tifoserie. Ma c’è anche di meglio, la formazione irpina del Cervinara che nella stagione 2000/2001 si vide comminare una multa poiché, sul campo del San Giorgio del Sannio, “propri sostenitori lanciavano vino all’indirizzo dell’assistente arbitrale”. Anche i dirigenti sono spesso al centro delle valutazioni della giustizia sportiva. Spesso si tratta di facinorosi, ma talvolta anche di persone dotate di una buona dose di spirito cavalleresco. Come quello di un esponente di squadra casertana che “a fine gara si introduceva nello spogliatoio dell’arbitro inveendo contro di esso e percuotendo i suoi oggetti perché a suo dire in questo modo evitava di percuotere il direttore di gara”. Ai ‘suoi oggetti’ non doveva tenere molto Giovanni Garofalo, dirigente del Napoli Sanità, colpito dall’inibizione a svolgere ogni attività sportiva poiché “ingiuriava e minacciava l’assistente arbitrale e inoltre gli lanciava contro un telefonino”. Molte volte, inoltre, sono futili le motivazioni che causano la rabbia dei dirigenti: “A fine gara – si legge in un altro referto arbitrale – il dirigente si introduceva di forza nello spogliatoio del direttore di gara, colpendolo con un calcio e con schiaffi al volto richiedendo di cancellare l’ammonizione ad uno dei suoi tesserati”. Partita persa invece per la squadra juniores del Montesarchio, in provincia di Benevento, poiché “all’atto dell’assegnazione di un calcio di rigore della squadra avversaria, un dirigente entrava in campo portando via il pallone, affermando che fosse suo e non si dovesse più giocare”. L’educazione, spesso, è rara anche nei protagonisti principali, i giocatori, sebbene in alcuni casi qualche segno di ravvedimento c’è: “Il calciatore – questo il rapporto del direttore di gara – dopo essere stato espulso si rifiutava di abbandonare il terreno di gioco, ingiuriando l’arbitro e cercando di colpirlo con calci e pugni, non riuscendovi perché trattenuto dai compagni. Dopo aver lasciato il campo e preso posto sugli spalti continuava a ingiuriare e minacciare il direttore di gara. A fine partita, introducendosi nello spogliatoio dell’arbitro lo pregava, con fare gentile, di cancellare la sanzione e di non scrivere nulla dell’accaduto”. Tre giornate di squalifica per lui: avrà avuto il suo peso il “fare gentile”. Tre gare di squalifica anche per il calciatore Salvatore Pace, del Senise, in Basilicata. Cosa ha fatto? “Appoggiava la testa a quella dell’arbitro, senza conseguenze”. Più lunga l’assenza dai campi di gioco quando invece le conseguenze ci sono. Non solo per l’arbitro, però, ma anche per gli strumenti del mestiere. In Toscana, ad esempio, a un giocatore del River Pieve, Francesco Vecchi, il giudice ha affibbiato due anni di squalifica, poiché “improvvisamente – afferma la motivazione – lo colpiva violentemente all’avambraccio facendogli cadere a terra il fischietto e lo calpestava con rabbia”. Sette gare di squalifica invece per Alfonso Panico, calciatore dei casertani del Teverola, poiché “a fine gara, rivolgendosi al pubblico, abbassava i pantaloncini, mostrando le proprie nudità in segno di scherno”. Tentava probabilmente di emulare Eric Cantona, invece, Fabio Aglione, calciatore della Vis Capua, squalificato per tre partite “per essersi aggrappato alla rete di recinzione e tentato di colpire con uno schiaffo un tifoso ospite, reo di averlo insultato”. Minacce, botte e intemperanze non mancano nei campionati giovanili: anche in quei casi i giudici hanno il loro bel da fare per comminare sanzioni a bambini, ai loro allenatori spesso violenti nei confronti dei direttori di gara e agli ultras, ovvero i genitori che si infiammano nel vedere i figli all’opera. Se è chiaro che esiste un lato comico causato dall’indisciplina nel calcio “pane e salame” è anche vero che è sottile il confine tra comicità e tragedia: sono all’ordine del giorno vere e proprie aggressioni agli arbitri, botte tra i tifosi, che sfociano in eventi come la morte di Ermanno Licursi, dirigente di una squadra calabrese di terza categoria, ucciso in una rissa negli spogliatoi. Champion’s League o Terza Categoria, Giovanissimi o Over 60 il calcio in Italia infiamma troppo. E nemmeno la religione aiuta: una tremenda rissa ha macchiato perfino la Clericus Cup, il torneo del Vaticano.
Gli Ultras Cervinaresi si superarono in stile. Lancio di vino. UAC: Unici Audaci Cervinaresi!

Secondo alcune voci, che non trovano conferma, la stessa Lega infiltra nelle gradinate dei tifosi propri tesserati che steccano la multa con l’arbitro. In esclusiva abbiamo una confessione di una giacchetta nera sospesa dal servizio nel silenzio generale. Ha da poco appeso la giacchetta al chiodo e il suo sfogo è un disperato urlo di aiuto. Goliardico. 

“Noi arbitri siamo disperati. C’è poco lavoro e la crisi non ci lascia respirare. Siamo anche noi esseri umani e sbagliamo. Tutti ci gridano contro, anche le nostre mogli fedeli, che non digeriscono il Cornuti Cornuti che in tutti gli stadi d’Italia, dalla seria A agli Amatori, ci piove addosso. Così con alcuni amici ex guardialinee, abbiamo organizzato l’operazione Sputo Amico. A fine gara alcuni ex guardialinee, che per anni ne hanno prese di tutti i colori, simulano i tifosi ostili alla perfezione. Anni e anni di sputi alle spalle e sulle spalle ora hanno un perchè. Loro prendono il 20% a sputo, più un bonus di 100 euro a schiaffo. Con lo Sputo Amico noi arbitri ci facciamo sputare ben volentieri, perché già conosciamo quel tipo di saliva, appunto amica. In questo modo noi riusciamo a sopravvivere e diamo una mano agli sportivi disoccupati. Sputateci sopra, con questi tempi che corrono. Io ho mollato e i miei colleghi, per ringraziarmi del lavoro svolto, mi hanno sputato in faccia”.

sabato 14 febbraio 2015

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Prossimo turno/Polisportiva Bisaccese

Lo sport è di casa a Bisaccia, il tifo no. I Granata d’Irpinia sono abbandonati a se stessi. In questa stagione non si registrano tifosi al seguito e domani al Canada la curva resterà desolatamente vuota. Scavando nella storia della Bisaccese, però, abbiamo recuperato un evento raro. Il 12 maggio 2007 allo stadio Pinto di Caserta ci fu una mobilitazione generale di occasionali e sportivi. Oltre duecento Vsazzes lasciarono i bar e di conseguenza anche il famoso gioco alcoolico-popolare, molto praticato anche dalle nostre parti, padrone & sotto. A Caserta indossarono i colori della propria compagine, ma fu un fuocherello di paglia. Poi il buio granata.
Originale la storia dei Nocerini travestiti da Bisaccesi a San Michele di Serino. Partirono nostalgicamente per sostenere il nostro ex tecnico Enzo Stanislao Bozzi, che a Nocera è una Bandiera di un calcio che non c’è più.  Ecco le parole dei rossoneri: Sabato, domenica e lunedì: vari atti pur non giocando. Da grande amarcord il sabato di alcuni tifosi rossoneri, quelli del "Vecchio Blocco". Gruppo che negli ultimissimi anni ha caratterizzato i distinti dopo aver riempito la curva in tempi passati sotto insegne storiche. Si sono recati a San Michele di Serino per l'iniziativa "il derby lo facciamo a modo nostro". Festa, prima a tavola e poi al campo, assieme. Prima all'idolo di sempre: Bozzi Stanislao detto Enzo, il bomber della promozione in serie B del ‘78, ora mister di una Bisaccese che vorrebbe restare in Promozione. La sua squadra ha perso, i tre punti sono andati ai padroni di casa della Renzulli San Michele, più squadra con Fioraso, D'Acierno e Fiume, a segno con Gerardo Belcore, attaccante manco a farlo apposta nocerino che ha risolto la sfida. Momento di equivoco all'inizio: quelli di San Michele, absit iniuria verbis, avevano scambiato i rossoneri per tifosi della Bisaccese. Chiaro il messaggio lanciato dal "Vecchio Blocco": tutto passa, restano bandiere vere e passione autentica, anche se il futuro dovesse riservare anonimato calcistico.

Raccolgono forti simpatie, invece, le Vsazzesi impegnate nel duro campionato Interregionale dell’Acli di Foggia (bn). La Polisportiva Bisaccese Calcio a 5 Femminile lotta e conquista successi, mentre la principale formazione maschile naviga in brutte acque, una spanna sopra la zona retrocessione.
L’unica forma di tifo attiva oggi è per l’A.S. Avellino, con tanto di circolo e stemma Bisaccia Biancoverde. Evidentemente anche i colori sociali allontanano la gente dallo stadio. 
Il Granata in Irpinia è odiato e lo Scotece abbandonato.

La scheda
Squadra: Polisportiva Bisaccese
anno fondazione: 1967
colori: granata
amicizie: /
rivalità: Nola Calcio
Stadio: “Aldo Scotece”

città: Bisaccia (AV)