Curvometro Cervinarese 10.06.2017
Finale Nazionale Eccellenza - ritorno
Audax Cervinara 1935 - Asd Folgore Selinunte (2-1)
Lo Stadio Canada, da poco intitolato a Roberto Cioffi, è pieno
in ogni ordine di posto.
Oltre duemila spettatori fanno da cornice alla partita
delle partite. Tutto pronto e tutti pronti per tentare il ribaltone e
cancellare la cocente sconfitta dell’andata.
Basterebbero solo due reti, senza
però incassarne nessuna.
L’atmosfera è da manuale del calcio vero: un intero
popolo festante riscopre la propria identità tramite uno sport. C’è gente
tornata a casa da ogni angolo del mondo, chi dal Canada, chi dalla Germania, dal
Belgio e dal Nord Italia. La Comunità Cervinarese non lascia solo l’amato Audax
in questo sabato infernale.
In palio c’è l’accesso in quarta serie, non serve aggiungere
altro.
Il Popolo del Cervo si riversa nelle strade a piedi, senza
creare disagi alla circolazione. L’esperimento contro il Vastogirardi viene
riproposto con successo. Le gradinate sono uno spettacolo da incorniciare,
ancora una volta. Oltre duemila spettatori affollano il Tempio del Calcio Caudino.
Porte aperte agli ospiti, dopo i lavori lampo per ottenere l’agibilità.
Dalla
Sicilia arrivano poco più di trenta rossoneri, con sciarpe e bandiere. Si
notano per lo sventolio di vessilli e per gli striscioni esposti. Manca
stranamente quello degli Irriducibili, lasciato a casa, ma viene rispolverato
quello storico degli Ultrà Folgore, da tempo latitante.
Il Canada sembra un catino argentino grazie ai festoni
appesi dagli UAC. Numericamente i militanti sono cresciuti all’infinito.
E’ bello vedere tantissima gente tornare allo stadio, ma deve far riflettere anche l’esigenza
di un sostegno costante durante la stagione regolare.
Il classico dilemma di tutte le piazze vincenti: gli
occasionali del pallone.
Da queste parti, però, non vengono presi in considerazione,
nel vero senso della parola.
A parte la scritta con i palloncini (UAC) e le
tante bandiere, quasi tutte sventolate nella zona ultras, non viene organizzata la classica coreografia di circostanza. Un segnale ben preciso da parte
della Cervinara Ultras, in controtendenza come al solito.
Il tifo non risente, per fortuna, dell’enorme presenza di
personaggi legati all’evento.
Si parte con un paio d’inviti alla
Vittoria, qualche battimano roboante e un sentito “noi non siamo beneventani”, quest’ultimo
lanciato per rimarcare la territorialità della Piazza Cervinarese.
Presente anche in questa occasione la pezza Frigento,
esposta dai alcuni ragazzi della Sud avellinese. C’è molto rispetto per le
radici Irpine da parte degli UAC e della tifoseria Cervinarese in generale.
Il
Canada traboccante vuole godere per chiudere un’avventura unica ed audace.
Dopo qualche coro di riscaldamento, parte un massiccio “salutiamo
Castelvetrano”, messaggio carico di rispetto per quel manipolo di Ultrà siciliani
sbarcati in Valle Caudina.
Essere Ultras è anche questo.
All’ingresso delle due squadre viene srotolato un enorme
striscione cartaceo in latino: NIHIL DIFFICILE AMANTI, NIHIL
DIFFICILE VOLENTI a firma UAC.
Nulla è difficile per chi ama..nulla è difficile
per chi lo vuole.
Invitiamo le lettrici ed i lettori di CervinarAudace a
riascoltare l’intera gara, da manuale del tifo organizzato. Cori lunghissimi, mai fuori tempo, per tutta la durata della gara e oltre.
Il pubblico approva il coro pro-Folgore con un applauso, dimostrando maturità.
Una promessa
d’amore per la città è scandita magistralmente: Alè alè e te lo dico qua, amo la mia città e canterò per
te e Cervinara alè, con il percussionista in formAudax.
Cervinara dai, noi non ti lasceremo mai, sta curva scumbinata
è sempre ‘nnammurat ‘e te alza notevolmente il clima, già infuocato in sé.
L’attaccamento all’Audax torna ad essere diffuso e capillare, cosa ancor più saporita in un’epoca fin troppo virtuale, legata alle scommesse e schiava delle emittenti private.
Cervinara è l’esatto opposto della tendenza nazionale.
Qui si riscopre uno sport fatto di emozioni e palpitazioni,
non di quote o bollette.
Dagli altoparlanti vengono elencate le formazioni, con relativo
nome del calciatore ripetuto dalla gente. Il calcio d’inizio viene accompagnato
dall’Amarsi ancora, tra decine di bandiere e sciarpe tese. E faccelo sto gol e
segnalo per noi è da pelle d’oca.
Dura ben dieci minuti, in un frangente delicato per
l’Audax del Presidente Joe Ricci, sempre in attacco a testa bassa. Divampa la Bolgia quando arriva il primo di una lunga serie di calci d’angolo.
E’ il putiferio. Grazie ad una punizione dal limite cresce la speranza.
Gli UAC difendono il Movimento con il Non ci avrete mai come
volete voi e il gettonato libertà per gli ultras. Secco ed incisivo il BiancoAzzurri olè, a
rispondere.
Ti amo, ti amo e non sarai mai solo, te lo diciamo in coro, che non
sarai mai solo, è bello da ascoltare. Devi vincere alè,
devi vincere è il desiderio dell’intera tribuna Cervinarese.
Bordate di fischi
per gli avversari, rei di voler sempre perdere preziosi minuti.
Il vecchio
inno, Cervinara Cervinara eh eh, spinge l’Audax in volo, sulle ali dell’entusiasmo.
Le diffide passano solo gli ultras restano, noi siamo Cervinaresi biancoazzurro è il mio color, io per sempre lotterò tra diffide e
repression, anche se siamo nei guai, non ti lasceremo mai.
Cervinara siamo noi. Il coro dura quasi dieci minuti, con
impennate da brividi.
La rete è nell’aria. Al diciannovesimo c’è la prima vera
occasione per i BluCrociati, allenati dal vulcanico Pasquale Ferraro. Befi, attaccante di razza, fallisce la marcatura, ma poco dopo è Saginario ad insaccare.
Confusione totale e gioia
dilagante.
Il boato del Canada fa tremare l’intera Caudium.
Siamo ad un passo dall’olimpo del calcio dilettantistico italiano.
Il sogno sta per
diventare realtà a ritmo di la curva te lo chiede dai gonfia la rete, coro che
resiste anche all’esultanza dopo la segnatura. I battimani sono fragorosi quando parte il
despacito, trasformato in facci un gol dagli Audaci Seguaci di tutte le età.
Cattivo
al punto giusto il Senza regole tibia e perone, che spezza il ritmo sudamericano, raffreddato poi dal treno islandese, ripetuto due volte.
E tanto già lo so sempre con te sarò e mai ti lascerò
coinvolge tutto lo stadio, letteralmente impazzito dopo il tanto atteso
vantaggio.
Ogni tocco avversario è accompagnato da fischi assordanti.
Al
trentasettesimo la Folgore scrive la sua storia. Punizione micidiale da trenta metri,
apparentemente innocua, che trafigge la difesa di Pepe e Calabrese come al Paolo Marino.
Un
maledetto rimpallo accoltella il sogno Audax.
Una coltellata "sportiva" alla schiena che
non mette in ginocchio gli Audaci, ma ne complica la riscossa. Il Cervo lotta, ma sanguina
lentamente.
La gloriosa squadraccia, nata nel 1935, non ha nulla da perdere e
tenta il tutto per tutto.
Gli Ultras sottolineano che la gente come noi non molla mai
e ricordano agli atleti schierati a difesa della Maglia: Fatelo per noi, non
mollate mai.
Il settore caldo è pieno di bandiere a scacchi di varie
dimensioni. Immancabili i Tricolori dei Rebels e dei Nuovi Ribelli. Al completo
la Brigata Trescine e la Zona Audax. Si notano tantissimi esponenti
del vecchio Commando Ultrà, quasi tutti confluiti per l'occasione negli UAC. I Veterani
di altri gruppi, come i Mods e la Fossa Settica, assistono più distaccati.
Sarà capitato anche a te, di avere una squadra nel cuore, il
Cervo è l’unico amore, che lotta con cuore dura abbastanza e giunge al momento
giusto.
Molto forte il Sosteniamo noi fino al novantesimo, che fatica che ti chiedo,
forza Cervo facci un gol e forza Cervo unico grande amore, tu sei la mia
passione io penso sempre a te e forza Cervo unico grande amore, tutta la
settimana io penso solo a te.
Arriva il duplice fischio che manda le finaliste negli spogliatoi,
non gli ultras che lanciano un ultimo incazzato Cervinara Cervinara eh!
I Cervinaresi nel mondo sono tutti sintonizzati sulle tv
locali per guardare la partitissima.
Alcuni tifosi sono partiti dalla Germania,
dal Belgio e dal lontano Canada.
L’elenco dei personaggi presenti allo stadio è
infinito, tra tutti spicca Potito Starace, tra i migliori tennisti d’Italia, nonché
grande tifoso del Cervo.
Gli ultimi quarantacinque minuti a caccia di due reti si
aprono con un treno pieno di voglia di vincere.
Si ricompattano gli Ultras Audax e rispolverano il gam gam: Cervinara alè, non mollare perché, siamo sempre con te,
ovunque ti seguirem.
Lo stesso motivo diventa più diretto con il
devi vincere che carica i ragazzi in campo, autori di una prova di cuore, ma
evanescente.
L’autorete di Lombardo arriva quando tutto lo stadio inizia davvero
a crederci.
L’Audax Cervinara sta vincendo due a uno e mancano ben trentacinque
minuti.
E gireremo tutto lo Stivale, cantando sempre forza Cervinara
è uno dei cori più rumorosi di questo maledetto sabato di giugno.
L’assedio dell’Audax non scardina il fortino siculo. Le
maglie rossonere resistono, pur soffrendo gli assalti disperati del Cervo. Il Forza
lotta non mollare viene smorzato da un'altra occasione fallita.
Il tridente
ZeRuBe, formato dalla Lince (Zerrillo), dal Toro di Castello (Befi) e dall'irriducibile
Russolillo, non riesce nell’ardua impresa.
A nove minuti dallo scadere lo stadio è in piedi per il Cervinara. Parte il dal trentacinque quanto tempo è passato, ma gli
ultimi frangenti sembrano passare troppo in fretta.
Fino alla fine il Cervinara è
commovente.
Gli UAC trasmettono la loro sete di riscatto a tutti i presenti e
intonano un nostalgico mi diverto solo se vedo vincere il Cervo forza forza
Cervinara non ti lasceremo mai, mai, mai!
Viene ripetuto il Forza Cervinara viene vince e se ne va a
sei minuti dal termine.
Un'occasione d’oro capitata
sui piedi della Lince, troppo sprecona, lascia l'amaro in bocca a tutti.
Si gioca solo nella metà campo ospite e il sostegno del
meraviglioso Canada Roberto Cioffi non dà segni di cedimento.
Oltre al novantesimo
Cervo alè è cantato con tutta la forza, mentre E tanto già lo so che l’anno
prossimo sempre con te sarò fa capire che la morte degli Ultras è ancora
lontana.
Muore, però, il sogno chiamato Serie D.
Il doppio salto non
riesce alla truppa del Presidente Joe Ricci.
Restano le pagine di una favola lunga
chilometri, bagnata da lacrime di rabbia.
Le corde vocali consumate e le mani spellate non fermano gli UAC, nemmeno dopo la sconfitta.
Lo stadio si svuota.
Le
famiglie, i tifosi e gli sportivi tornano a casa tra pianti, facce appese e
mussi stuorti.
Resta in piedi lo Zoccolo Duro, quello di sempre, quello per
sempre.
COMPLIMENTI, ULTRAS AUDAX CERVINARA!
Voto finale: 10-
Tutto perfetto. Tranne il risultato finale.
Voto canoro: 10
Essenza di una lunga militanza Audax.
Striscioni esposti:
ULTRAS AUDAX CERVINARA, REBELS ULTRA’ 1993, BRIGATA
TRESCINE, CERVINARA PRIMA DI TUTTO, ZONA AUDAX, FRIGENTO (U/AV)
Curiosità:
Gli Ultras Audax Cervinara non piangono. Cantano per altri cinquanta
minuti dopo la chiusura della gara nazionale. Spunta una bandiera a scacchi del
Cervinara tra gli ospiti che lanciano cori per l’Audax. Scambio di sciarpe e
bandiere tra le frange più romantiche di due tifoserie stremate da un
campionato infinito. Nelle due sfide tra Campani e Siciliani non ci sono stati
insulti ed è emerso un rispetto reciproco, nato dalle centinaia di chilometri
percorsi per difendere i Colori della propria città.
Alla faccia del calcio moderno e di chi vuole cancellare gli
Ultras.
Lunga vita agli Ultras d’Italia, ultimi combattenti per un
ideale mai banale…