Avversari/nolani
Il 15 dicembre 1996 venne disputato il primo incontro contro
l’allora Virtus Nola, compagine che raccolse l’eredità della gloriosa società
sportiva Nola, nata nel 1925 e radiata nel 1995. Allo Stadio Comunale di
Airola, a causa dell’inagibilità del Canada, la gara finì in parità. Scaramucce
tra dirigenti e clima teso a fine gara. Gli Ultrà Nola erano, però, in coma profondo
dopo l’incredibile caduta dalla serie C1 all’Eccellenza grazie al titolo acquistato
dai rossoblu del Castel San Giorgio.
Lo storico sgambetto dell’Audax ai nolani risale 2006/07.
Un tifo primordiale sospinse i biancoazzurri fino al pareggio che ammutolì la presenza ospite, convinta di trovare i tre punti per terra. Fu proprio il pareggio del Canada che fermò la scalata al girone C della Promozione campana. Casualmente il Boys Nola venne ammesso in Eccellenza acquistando il titolo del Lacco Ameno e cambiando denominazione in Atletico Nola.
Tempi duri fino al 2014, anno che vide il ritorno del vecchio nome e di un ritorno di fiamma dopo anni abbastanza grigi. Nella scorsa stagione sono tornate a galla le vecchie ruggini, anche se fino alla fine della gara non ci furono sfottò, a parte una scaramuccia tra tifosi per dei Caffè Borghetti.
Un tifo primordiale sospinse i biancoazzurri fino al pareggio che ammutolì la presenza ospite, convinta di trovare i tre punti per terra. Fu proprio il pareggio del Canada che fermò la scalata al girone C della Promozione campana. Casualmente il Boys Nola venne ammesso in Eccellenza acquistando il titolo del Lacco Ameno e cambiando denominazione in Atletico Nola.
Tempi duri fino al 2014, anno che vide il ritorno del vecchio nome e di un ritorno di fiamma dopo anni abbastanza grigi. Nella scorsa stagione sono tornate a galla le vecchie ruggini, anche se fino alla fine della gara non ci furono sfottò, a parte una scaramuccia tra tifosi per dei Caffè Borghetti.
Questo riportarono i giornali l’indomani:
NAPOLI. In relazione all’incontro di calcio Nola Cervinara,
valido per il Campionato Eccellenza, disputatosi in data 02.10.2016 presso
l’impianto di Nola, sono stati emessi da questa Divisione di Polizia
Anticrimine della Questura partenopea 3 provvedimenti di divieto di accesso
alle manifestazioni sportive nei confronti di altrettanti sostenitori del Nola,
per la durata di quattro anni, con obbligo di presentazione presso il
Commissariato di Nola. Al termine della partita, alla quale avevano assistito
circa duecento tifosi locali e settanta ospiti, personale della Polizia di
Stato del Commissariato di Nola aveva provveduto alla scorta dell’autobus con a
bordo i tifosi del Cervinara. Durante il tragitto, all’altezza dell’alveo di
Casamarciano, circa quindici persone, alcune con il volto travisato da
passamontagna e sciarpe, improvvisamente, tendevano un agguato dopo essersi
nascoste dietro una folta vegetazione, e iniziavano a scagliare grosse pietre
all’indirizzo del pullman con a bordo 50 tifosi ospiti, danneggiandolo e
rompendo alcuni vetri e colpendo il conducente, che veniva refertato per
lesioni presso la Casa di Salute S. Lucia. Il personale di Polizia, prontamente
sceso dalle autovetture di servizio, si poneva all’inseguimento dei teppisti,
nel frattempo datisi alla fuga nelle campagne circostanti, riconoscendo, senza
ombra di dubbio, tre individui non travisati, tra i 24 e i 30 anni, tutti
appartenenti al gruppo di tifosi identificati dalla sigla U.C.A. (Ultras
Cattive Abitudini), fra quelli che avevano partecipato al lancio di pietre. Nel
corso dell’inseguimento venivano rinvenuti due razzi da segnalamento, un’asta
in plastica per bandiera ed un berretto di colore marrone che, dalle riprese
effettuate durante la partita, risultava essere stato indossato nello stadio da
uno dei tre soggetti a torso nudo. Personale del Commissariato, in serata, si
portava presso l’abitazione dei tre tifosi del Nola, per poi condurli presso
gli uffici, dove venivano denunciati in stato di libertà per lancio di
materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive, danneggiamento e
lesioni. Per questi motivi, considerata la gravità e la premeditazione
dell’azione violenta del gruppo, il Questore di Napoli ha applicato ai tifosi
responsabili dei disordini il provvedimento amministrativo del Divieto di accesso
alle manifestazioni sportive (DASPO) per quattro anni, con obbligo di firma
presso il Commissariato di Nola in occasione degli incontri di calcio, che
verranno disputati dal Nola. Tutti i provvedimenti, su proposta della Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, sono stati convalidati dal Gip
presso il Tribunale di Napoli.
Nella gara di ritorno non accadde nulla. Porte chiuse e
striscione TRASFERTE LIBERE degli UAC che disertarono. L’Audax strappò quattro
su sei punti al blasonato Nola 1925. L’amicizia in comune con la Eboli Ultras
ha smussato gli angoli nei mesi successivi, nonostante un chiaro striscione
degli UAC riferito ai nolani.
Al di là dell’episodio contro gli Audaci Seguaci, la
tifoseria gigliata ha una lunga storia che riportiamo grazie ad un interessante
articolo di Nello Cassese, molto preciso nell’analizzare la storia del tifo
bianconero fino ad oggi.
Campionato di Promozione Campano 2014-2015, apparentemente
non dovrebbe avere nulla a che fare con l’S.S. Nola 1925, e invece quest’anno
la storia del calcio a Nola si intreccia con questo campionato. Dopo anni di
“elemosina”, di passaggi di testimone, di porte chiuse e di pellegrinaggi verso
altre strutture, il calcio nolano è tornato nella città bruniana.
È strano pensare ad un calcio a Nola che non sia almeno dilettantistico (pur rispettando la Promozione, che è una categoria importante), ma è questo uno sport che non perdona, in cui spesso bisogna vendere l’anima al diavolo, in cui bisogna sporcarsi le mani e ripartire; e allora, se lo spirito è questo, benvenuta Promozione, bentornato S.S.Nola. Con il ritorno del calcio a Nola è tornato l’entusiasmo, sono tornate le famiglie allo stadio, i bambini hanno cominciato a salire i gradini degli spalti con i papà, hanno cominciato a chiedersi cosa fossero quelle casacche bianconere in quel prato verde. E allora fingiamo di essere tutti bambini, la domanda da farsi è cos’è il Nola?, la risposta non possono che darcela chi il Nola l’ha sempre vissuto : i tifosi.
È strano pensare ad un calcio a Nola che non sia almeno dilettantistico (pur rispettando la Promozione, che è una categoria importante), ma è questo uno sport che non perdona, in cui spesso bisogna vendere l’anima al diavolo, in cui bisogna sporcarsi le mani e ripartire; e allora, se lo spirito è questo, benvenuta Promozione, bentornato S.S.Nola. Con il ritorno del calcio a Nola è tornato l’entusiasmo, sono tornate le famiglie allo stadio, i bambini hanno cominciato a salire i gradini degli spalti con i papà, hanno cominciato a chiedersi cosa fossero quelle casacche bianconere in quel prato verde. E allora fingiamo di essere tutti bambini, la domanda da farsi è cos’è il Nola?, la risposta non possono che darcela chi il Nola l’ha sempre vissuto : i tifosi.
Un mix di divertimento, passione, tafferugli, personaggi
storici, è tutto questo la storia del tifo a Nola. Adulti e bambini, tutti accorrevano
allo stadio e cercavano di entrarvi con qualsiasi mezzo; si poteva assistere al
simpatico siparietto in cui i bambini chiedevano a sconosciuti adulti di farli
entrare insieme a loro, spacciandoli per proprii figli, per risparmiare così il
biglietto, altri bambini invece scorgevano tratti di partita dai buchi del
cancello arrugginito dove poi un giorno sarebbe stata costruita la curva. Tra
gli spalti c’erano personaggi quasi “mitici”, come “Bambiniello” e “Mille
mosse”, “O’ Sicc”; quest’ultimo è ricordato soprattutto per il suo “fritto
misto”, il suo repertorio di canzoni napoletane con il quale intratteneva la
gente sugli spalti.
“Mitologico” è invece il personaggio di Gigginiello, magazziniere del Nola, da una vita al servizio dei bianconeri. Con l’ascesa del Nola Calcio, venivano a formarsi sempre più gruppi ultras, pronti a sostenere il team a e a difendere il nome e l’onore della città e della squadra con ogni mezzo. Già nei primi anni ’80 si registravano piccole formazioni di ragazzi che seguivano il Nola ovunque. Nell’88 nasce “Impero Bianconero”, che da un’identità al tifo nolano organizzato; infatti in pochi anni nasceranno gruppi come i Fedayn, Brigate, Rebels & Demon’s, Indians, Nasty Boys.
Con l’approdo in C\1 arrivarono i confronti con squadre blasonate e i primi scontri, nacquero i primi antagonismi storici, soprattutto contro i supporters Casertani, Avellinesi e della Turris. Lo scontro con il tifo avellinese continuava spesso anche dopo la fine delle partite, vista la vicinanza con la città di Baiano, sede di un importante gruppo del tifo avellinese (New Bush 1989).
L’episodio entrato nella storia del calcio nolano è sicuramente quello del 18 Aprile 1993, giorno del derby di ritorno tra Nola e Avellino; i tifosi nolani portarono al centro del campo una pecora di cartapesta, questo provocò l’ira dei tifosi avellinesi che invasero il campo e la distrussero, tuttavia subito dopo comparve tra gli spalti nolani una nuova pecora di cartapesta, lasciando di stucco i tifosi avellinesi. L’inimicizia con la Casertana cominciò invece nell’anno dell’esordio in C\1, quando a Caserta fu vietato l’accesso ai vessilli nolani, mentre i supporters vennero accalcati in un angolino a fianco alla tribuna locale. La “vendetta” nolana si vide nel match di ritorno quando gli ultras nolani bruciarono vari striscioni dei supporters casertani, che risposero con una sassaiola.
Il 29 Novembre 1992 invece gli ultrá nolani bruciarono lo striscione del gruppo casertano “Boys Vanvitelli” e furono costretti dalle forze dell’ordine, dopo un acceso scontro con i casertani, ad abbandonare lo stadio.
“Mitologico” è invece il personaggio di Gigginiello, magazziniere del Nola, da una vita al servizio dei bianconeri. Con l’ascesa del Nola Calcio, venivano a formarsi sempre più gruppi ultras, pronti a sostenere il team a e a difendere il nome e l’onore della città e della squadra con ogni mezzo. Già nei primi anni ’80 si registravano piccole formazioni di ragazzi che seguivano il Nola ovunque. Nell’88 nasce “Impero Bianconero”, che da un’identità al tifo nolano organizzato; infatti in pochi anni nasceranno gruppi come i Fedayn, Brigate, Rebels & Demon’s, Indians, Nasty Boys.
Con l’approdo in C\1 arrivarono i confronti con squadre blasonate e i primi scontri, nacquero i primi antagonismi storici, soprattutto contro i supporters Casertani, Avellinesi e della Turris. Lo scontro con il tifo avellinese continuava spesso anche dopo la fine delle partite, vista la vicinanza con la città di Baiano, sede di un importante gruppo del tifo avellinese (New Bush 1989).
L’episodio entrato nella storia del calcio nolano è sicuramente quello del 18 Aprile 1993, giorno del derby di ritorno tra Nola e Avellino; i tifosi nolani portarono al centro del campo una pecora di cartapesta, questo provocò l’ira dei tifosi avellinesi che invasero il campo e la distrussero, tuttavia subito dopo comparve tra gli spalti nolani una nuova pecora di cartapesta, lasciando di stucco i tifosi avellinesi. L’inimicizia con la Casertana cominciò invece nell’anno dell’esordio in C\1, quando a Caserta fu vietato l’accesso ai vessilli nolani, mentre i supporters vennero accalcati in un angolino a fianco alla tribuna locale. La “vendetta” nolana si vide nel match di ritorno quando gli ultras nolani bruciarono vari striscioni dei supporters casertani, che risposero con una sassaiola.
Il 29 Novembre 1992 invece gli ultrá nolani bruciarono lo striscione del gruppo casertano “Boys Vanvitelli” e furono costretti dalle forze dell’ordine, dopo un acceso scontro con i casertani, ad abbandonare lo stadio.
Con i supporters della Turris invece
i rancori cominciarono quando, nel campo neutro di Portici, i tifosi corallini
rubarono lo striscione “Brigate” ai nolani. Degna di essere ricordata è comunque
il gemellaggio con i tifosi della Juve Stabia in occasione di una partita di
solidarietà in cui ci furono scambi di sciarpe e striscioni; tuttavia i tifosi
stabiesi non incentivarono più di tanto questa situazione e, anzi, anni dopo alcuni cani sciolti stabiesi
arrivarono addirittura ad aggredire dei supporters nolani.
In generale, in questi anni Nola era una delle piazze più calde del Meridione, spesso si vedevano episodi di guerriglia tra tifoserie, soprattutto se venivano offesi i colori bianconeri e la città di Nola; i supporters nolani seguivano ovunque la squadra e ai calciatori e allo staff chiedevano il massimo impegno. Tuttavia nella stagione 92-93 si arrivò ad un episodio singolare: due calciatori, Rovano e Casale, furono allontanati dalla squadra per mano degli ultras, che li accusavano di scarso impegno e di denigrare il nome di Nola.
In generale, in questi anni Nola era una delle piazze più calde del Meridione, spesso si vedevano episodi di guerriglia tra tifoserie, soprattutto se venivano offesi i colori bianconeri e la città di Nola; i supporters nolani seguivano ovunque la squadra e ai calciatori e allo staff chiedevano il massimo impegno. Tuttavia nella stagione 92-93 si arrivò ad un episodio singolare: due calciatori, Rovano e Casale, furono allontanati dalla squadra per mano degli ultras, che li accusavano di scarso impegno e di denigrare il nome di Nola.
Con la discesa della squadra e con i vari fallimenti si è
venuto a decimare anche il movimento ultras nolano. Il primo gruppo organizzato
moderno degno di nota è “Vecchia Militanza Nola”, seguito da “Nucleo Scozia”,
del 2002. Attualmente il gruppo ultras più importante è il gruppo “Essepienne”,
nato nel 2008 da due gruppi, “Nolani” e “Del Nola Ultras”; altri gruppi sono
“Antichi Valori”, “Cattive Abitudini”, “Ultras Nola sez. Casamarciano” e il
gruppo femminile “Rosa vive”, questi ultimi tre gruppi sono perlopiù
sottogruppi degli Essepienne.
Il movimento ultras moderno è autofinanziato e non ha mai fatto mancare il proprio supporto al Nola Calcio. La costante nella storia dell’S.S. Nola è di sicuro la tifoseria, Nola è una piazza calda e calorosa e merita piazze migliori. Dopo ogni caduta, dopo ogni fallimento, ciò che resta è il piacere di “uscire di casa per andare allo stadio a tifare il Nola”, ancora una volta.
Ecco il calcio a Nola; ieri, oggi e domani.
Il movimento ultras moderno è autofinanziato e non ha mai fatto mancare il proprio supporto al Nola Calcio. La costante nella storia dell’S.S. Nola è di sicuro la tifoseria, Nola è una piazza calda e calorosa e merita piazze migliori. Dopo ogni caduta, dopo ogni fallimento, ciò che resta è il piacere di “uscire di casa per andare allo stadio a tifare il Nola”, ancora una volta.
Ecco il calcio a Nola; ieri, oggi e domani.
La scheda
Squadra: Società Sportiva Nola
città: Nola (Na)
anno fondazione: 1925
colori: bianconero
gruppi: Essepienne, Ultras Cattive Abitudini, Antichi Valori,
1925, U.N. Casamarciano e Rosa Vive.
gruppi storici: Ultrà Nola, Fedayn, Indians, Nasty Boys, Brigate,
Cruels, Rebels, Vecchia Militanza Nola, Del Nola Ultras, Nolani e Nucleo Scozia.
amicizie: Fondi, Juve Stabia, Acireale, Salernitana, Ebolitana,
Sora.
rivalità: Avellino, Casertana, Audax Cervinara (UCA), Catania,
Cicciano, Arzanese, Boys Caivanese, Ercolano, Afragolese, Cosenza, Baiano, Rinascita
Vico, Stasia e Saviano.
Stadio: Comunale di Nola
Stadio: Comunale di Nola
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