Curvometro Cervinarese 23.09.2017
3^ giornata Eccellenza girone B
Audax Cervinara 1935 – Ac solofra (1-0)
Partita in salita per gli Ultras Audax Cervinara impegnati contro
il solofra 1970.
Le pezze sporche si lavano nel gruppo.
Purtroppo, non vengono
montati gli striscioni in campo e l’inizio è davvero agghiacciante.
Balaustra
vuota e facce storte sulle gradinate. L’esperienza e la mentalità salvano la faccia degli Ultras
che si raggruppano dopo cinque minuti e crescono, senza fermarsi, fino alla fine.
Lo
Zoccolo Duro della terza giornata è composto da poco più di quaranta ragazzi,
autori di una prova vocale, tutto sommato, positiva e incisiva visto il
risultato finale.
Il campo, mai come ora, è lo specchio della tribuna coperta
del Canada Roberto Cioffi. Tifo e squadra crescono insieme in un sabato che
rappresenta un chiaro campanello d’allarme per tutto il Movimento. Non sono più
tollerati superficialità e debiti con la bocca.
La Cervinara Ultras in questo
frangente delicato ha bisogno dell’impegno di chi ci crede ancora, tifosi
compresi. La media di quattrocento spettatori resiste, ma il flusso è scaglionato,
nonché scoglionato. Basterebbe un pizzico di cazzimma in più da parte di tutte
le componenti.
Le difficoltà erano in preventivo dopo il granDe sogno infranto.
Non è assolutamente una giustificazione. Dall’analisi del gruppo, in questi
mesi post-Selinunte, si evince un appagamento dei più e un ricambio generazionale
ancora inadeguato per la categoria.
Resta in piedi lo Zoccolo Duro, quello dei
fidati che lottano per i diffidati.
Dopo l’inizio da dimenticare, c’è qualche sprazzo di buon
tifo. Questo è il segnale che tutti aspettano. L’umiltà del gruppo viene
premiata con un secondo tempo eccellente, proporzionato al numero di gente
tosta. La qualità non ha bisogno della quantità.
La mia vita è, sempre accanto a te viene ripetuta più volte
e rimbomba in tutto lo stadio. Il Noi saremo sempre qua finchè il Cervo vincerà,
perché il Cervo è la squadra degli ultras accende l’entusiasmo. Viene rimarcata
la rivalità con un sonoro solofra solofra vaffanculo, accompagnato dal
goliardico Puzzi di merda, riferito all’odioso tanfo dell’industrie conciare
solofrane che appesta la cittadina alle porte di Salerno.
Cori secchi e tante
manate con il BiancoAzzurri olè, riproposto poi sullo stesso motivo il Diffidati
con noi, ripetuto per ben due volte. Lo stesso messaggio di libertà continua ad
essere lanciato dagli UAC incazzati: Diffidati con noi e tante mani al cielo.
La partita cresce d’intensità e la compagine di Ciccio
Messina, grazie alla superiorità numerica causata dell’espulsione di Cervinarese
Colarusso, prende le misure per portare almeno un punto a casa. Gli Uomini di
Pasquale Iuliano non mollano di un centimetro e sudano la Maglia.
Dagli spalti
si alza il ritmo di despacito trasformato in Facci un gol, senza tamburo.
Le
assenze tra le fila degli UAC sono imputabili, anche oggi, a impegni lavorativi.
Il tamburo,
infatti, era impegnato in una festa di paese e non ha potuto contribuire alla
seconda vittoria stagionale.
Fatelo per noi non mollate mai viene eseguito al momento
giusto.
Esplosione di tifo dopo un fallaccio ignorante del Cervo:Tibia e
perone senza regole!
Il sostegno torna a livelli accettabili e compaiono anche
le pezze in balaustra.
Cervinara di giorno e notte in ogni stadio perché faccio
a botte, me ne frego della diffida perché il Cervo è tutta la mia vita, quando
segna esplode il settore alziam le mani verso il nostro amore, Cervinara, Cervinara
alé. Durante questo coro massiccio, a venti minuti dalla fine, arriva la rete
di Alessio Befi. L’inno ultras, molto caro ai presenti, continua anche dopo la
preziosa rete del Toro di Castello. Fatto bene il Sosteniamo noi fino al novantesimo
che fatica che ti chiedo forza Cervo facci un gol e forza Cervo unico grande
amore, tu sei la mia passione, tutta la settimana io penso sempre a te! L’assenza
del tamburo costringe gli Audaci sostenitori a spellarsi le mani, soprattutto
negli ultimi dieci minuti. Siam sempre qui insieme a te, con voce e mani, accompagna
gli atleti del Presidente Joe Ricci alla conquista di altri tre punti, importanti
per continuare a divertire e divertirsi.
Ospiti inesistenti come da tradizione.
Nella curva riservata ai pellajuoli si notano alcuni elementi con le nuove maglie
giallorosse del solofra.
Evidentemente il distacco tra pubblico e società
permette addirittura il tradimento dei colori sociali.
Il Non mollare perché tutta quanta la curva è con te a
rispondere e il Forza magico Cervo lotta fino alla morte sei la squadra più
forte che c’è spingono la truppa in BiancoBluAzzurro nei frangenti finali di un
derby Irpino, sostanzialmente corretto in campo.
Amarsi ancora parte appena il Cervo incassa la vittoria e
riaffiora il ricordo degli spareggi.
In settimana ci sarà molto da lavorare all’interno
del gruppo per rafforzare le basi dell’organizzazione. Tutta la squadra viene
ad esultare sotto le gradinate. Il legame magico tra gli Audax e l’Audax è
sempre più forte.
Il Dal Trentacinque è il coro più bello degli UAC, anche
oggi colorati dalle magliette e non dai vessilli. Prossimo appuntamento a Palma Campania contro i rossoneri
della Palmese per difendere il primato conquistato. I sette punti raccolti in duecentosettanta minuti giocati rappresentano un avvio degno del blasone.
In testa, insieme all’Audax 1935 ci sono il San Vito Positano
el’Agropoli. La classifica odierna non deve trarre in inganno. Sia chiaro.
Bisognerà lottare contro tutte le avversarie, dando tutto, con l’aiuto di
tutti.
Avanti AUDAX!
Voto finale: 5,5
Tanti passi indietro, pessimo inizio, ma progressivo
risveglio durante i novanta minuti.
Voto canoro: 6+
Salvata la faccia, dopo lo scivolone iniziale. Gli Ultras
Audax trascinano l’Undici in campo nella seconda parte del derby. Finale in
crescendo con cori vecchio stampo e tanta voce.
Striscioni esposti:
DASPO VOLANT ULTRAS MANENT, REBELS ULTRA’1993, CERVINARA
PRIMA DI TUTTO.
Curiosità:
Il 23 settembre 1981 nacque Gabriele Sandri, detto Gabbo. L’Ultras
italiano, di fede Laziale, venne barbaramente assassinato dalle fdo in una stazione di servizio quasi dieci anni
fa. L’11 novembre 2007 quegli spari strapparono la vita al giovane, scatenando
l’inferno a Roma e non solo. A voi,lettrici e lettori di CervinarAudace, le
parole del padre Giorgio, attivo da anni con una Fondazione in memoria di Gabbo:
“23 settembre 1981 - 23 settembre 2017: auguri Gabriele, auguri figlio mio”.
Una vita dedicata alla musica, divertendosi come dj, e ai colori biancocelesti
mostrandosi pazzo d’amore per quella maglia con l’aquila sul petto. Una
maledettissima pallottola se l’è trascinato via lontano, ma non c’è distanza
per chi continua a vivere dentro noi. E allora oggi, soprattutto oggi, chi
vuole gli manda un bacio e lo saluta per sentirlo vicino a sé. Tanti auguri
Gabbo.
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