giovedì 19 ottobre 2017

2007/2017



Audax Cervinara 1935 - Boys Nola (06/07)
7 gennaio 2007 - Promozione girone C

2007/2017

Siamo riusciti a recuperare questa fantastica foto nel momento di massima euforia della scorsa stagione. Mentre tutto il Popolo Cervinarese e la tifoseria BiancoBluAzzurra sognava la serie D e grandi traguardi, noi di CervinarAudace per un attimo ci siamo fermati a pensare e riflettere sulle origini dell’ultima Cervinara Ultras.

Il 2006 fu un anno particolare per la piazza, appena retrocessa dalla tanto agognata Eccellenza con appena sedici punti frutto di appena due vittorie, dieci pareggi e ben diciotto sconfitte. L’anno nero per l’Irpinia del calcio minore a causa della tripla retrocessione. Con il Cervinara della Famiglia Casale, scesero di categoria l’Eclanese di Mirabela Eclano e il Baiano 1929.
Le gradinate del Canada erano gremite da poche decine di tifosi, non organizzati e di rado c’era un pubblico degno di tal nome. Il Movimento era tutto impegnato nella Curva Sud dell’U.S.Avellino 1912 sotto la sigla del Cervinara Clan Ultras Avellino. Il gruppo, intitolato alla memoria di due Lupi Cervinaresi, Salvatore De Simone e Antonio Mazzariello, prematuramente scomparsi, aveva assorbito tutte le forze locali. Rari e sporadici i casi di Cervinaresi a Napoli o in altre curve, sempre come cani sciolti. 
L’estate del 2006, però, vide nascere, quasi casualmente, un’esplosione di entusiasmo nelle piazze grazie alla vittoria mondiale della Nazionale di calcio. 
Sotto la luna delle notti magiche di quella “stagione” indimenticabile, tutta la cittadina all’ombra del Partenio tornò a cantare unita e a festeggiare in massa un evento sportivo. 
A coordinare l’evento spuntò lo striscione ULTRAS CERVINARA 1989, anno del primo nucleo che animava l'allora in ristrutturazione Stadio Comunale, ora intitolato anche alla memoria di Don Roberto Ciffi. 
La breve e intensa parentesi  figlia delle vittorie di Lippi, Del Piero, Cannavaro, Grosso, però, lasciò il segno. Paradossalmente fu quel calcio moderno a dare quella spinta in più. 
Scintille nel buio, come le centinaia di torce accese tra lo sventolio di centinaia di Tricolori, caratteristica mantenuta fino ad ora. Quelle fiamme accesero l’Audacia sepolta da un cumulo di polvere. Cervinara ha il tifo nel codice genetico e questa foto, risalente a poco più di dieci anni fa, testimonia la nascita degli ULTRAS AUDAX CERVINARA. 

Il Cervo era impegnato contro la nobile decaduta Nola 1925, iscritta in Promozione con il nome Boys Nola. Il Cervinara Clan non era impegnato al seguito dei Lupi d’Irpinia a causa della prolungata sosta natalizia. L’Avellino, infatti, tornò in campo contro il Gallipoli il 14 gennaio 2007.
Un agguerrito Cervinara bloccò il lanciatissimo Nola sullo zero a zero, grazie al sostegno incessante, aiutato anche dai secchi di plastica racimolati all'ultimo istante. Un fulmine a ciel sereno.
Un petardo da brividi nell'anima di quegli Audaci Seguaci che hanno macinato innumerevoli chilometri per una Maglia.
Il primo anno della gestione Starace si chiuse con in buon quinto posto, cinquantuno punti, tredici vittorie, dodici pareggi e solo cinque sconfitte. Il Nola nonostante lo sgambetto arrivò in Eccellenza dalla porta di servizio con il ripescaggio.
Quella splendida domenica pomeriggio, seppur nuvolosa e fredda, rivide molte vecchie facce e tantissime nuove leve unite dalla magia del Cervinara. 
Chi perse la voce quel giorno ricorda bene.
Il Canada dell'epoca non aveva la mastodontica copertura odierna ed il settore ospiti era fatto da una rete divisoria, sempre sulle stesse gradinate occupate dai Cervinaresi. 
Un particolare da analizzare per la sua profonda valenza. 
Non essendoci più una tifoseria organizzata a difesa della città, i dirigenti furono costretti a ricavare un settore ospiti per poter iscriversi in Eccellenza. Sfregiarono il nostro stadio, divenuto terra di conquista per le tifoserie avversarie.
I nolani quel giorno vennero in buon numero, sulle ali del rinato entusiasmo dopo il crollo. 
Ci furono sfottò da entrambi i fronti, senza incidenti di rilievo e venne rispolverata una vecchia antipatia risalente al 1995/96.
La Cervinara Ultras si schierò a difesa di Cervinara dopo tanto tempo ed è restata lì, odiata e fiera, fino all'amara domenica di pochi giorni fa ad Agropoli.
Oltre dieci stagioni, più o meno, con un solo chiodo fisso.

Il pubblico di Cervinara - Nola che affollò gli spalti meravigliò tutti i presenti, non i vecchi Ultras. Loro hanno sempre creduto nello spirito ribelle che si respira da queste parti. 
La storia parla da sola. 
Probabilmente, dopo l’abbandono di Presiello come CapoUltras, cambieranno un bel po’ di cose e vedremo se il ricambio generazionale sarà all'altezza o se c’è bisogno di tempo per tornare a vedere la bolgia del Canada.
E’ la natura delle cose. Bisogna essere oggettivi e cercare di pensare alla giornata perché un ciclo si è chiuso, anche se non del tutto a causa degli strascichi pesanti del dopo-ariano.
Poco più di dieci anni e una lunga marcia fatta di gioie e dolori, vittorie e sconfitte, trasferte di massa e manipoli muti di sparuta presenza
Amicizie, rivalità, scontri, risate, colore, voce e tanta passione senza rendiconto.
Cervinara prima di tutto recita una delle prime pezze apparse dopo i gloriosi anni Novanta. 
Frase che calza a pennello per identificare gli UAC.

Negli ultimi giorni circola la voce di una possibile sospensione delle attività. Con l’entrata in gioco dei “muccusi”, le nuove leve, andrebbero ad ingrossare le fila dei Nuovi Ribelli, il gruppo più giovane. Sono loro quelli destinati a guidare la tifoseria in futuro. 
Il giocattolo, sia chiaro per gli sciacalli, non è rotto. 
E’ arrugginito e logorato, ma non molla.

A breve sarà diramato il comunicato ufficiale a firma del Direttivo.
Per ora godiamoci questa foto e tuffiamoci nel passato. Riviviamo quell’istante lungo dieci anni. Emozioni da Ultimi Romantici. 
Sì, proprio quelle che non puoi minimamente capire se non le hai vissute sulla pelle e con le corde vocali.

AVANTI UAC, OLTRE LA MORTE!

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