venerdì 28 ottobre 2016

avversari_uac




Prossimi avversari / Sorrento

Il nuovo Sorrento è seguito dai vecchi Ultras sorrentini che hanno vissuto gli anni d’oro dei professionisti. La Curva Sud Sorrento, guidata dal gruppo Militanza Ultras, ha avuto il suo splendore tra la fine degli anni novanta e gli anni duemila. Vittorie in campionato e coppa hanno dato forza ad un movimento che è stato da sempre marginale in Costiera. Gli Hell’s Army sono i ragazzi che hanno guidato il tifo negli anni 80. Nati nel 1983, sopravvissuti fini ad oggi, rappresentano la Vecchia Guardia di una tifoseria umorale. Si è passati da una curva stracolma a gradinate deserte e desolate.
Il vero nemico dei sorrentini è l’indifferenza della città.

La storia ultras viene riassunta così: La tifoseria Costiera si presenta con un chiaro stampo nazionalista. Molti infatti sono i tricolori presenti sui drappi e sul materiale realizzato. Una curva per lo più "destroide", vista anche la fattura del proprio materiale. Dalla stagione 2013-14 il tifo organizzato si unisce in un unico gruppo: "Branco". Fino alla stagione precedente erano presenti i gruppi "Ultras Sorrento" (che andò a sostituire il vecchio drappo "Militanza Ultras", il quale campeggiava nei primi anni tra i professionisti e negli anni delle serie minori), "gli Arditi", "il Clan", "Hell's Army 1983" (vero è proprio gruppo storico protagonista al fianco della compagine rossonera anche negli anni più bui), "South Boy" e "Vecchio Stile", questi ultimi due legati ad un profondo stile "casual", che erano presenti col loro drappo solo ed esclusivamente in trasferta.

Dopo la marcia trionfale, lunga che 1998 al 2013, che ha visto gioire i migliaia di rossoneri della Costiera, si è piombati in anni bui con la Curva Sud spoglia e senza sostenitori.
Qualche manipolo ha seguito, ma senza poter reggere il confronto con il passato.

Riportiamo il clamoroso comunicato che sancì l’allontanamento degli Ultras dalla squadra:  i tifosi organizzati della Curva Sud Sorrento, vista la spregevole situazione che si è venuta a creare, visto che ogni tentativo da parte nostra di aiutare è servito a ben poco, visto che questa dirigenza non merita il nostro sostegno e i nostri sacrifici, visto che questa società non ha mai avuto rispetto di Sorrento, del Sorrento, e dei sorrentini, visto che stanno infangando il buon nome della città, visto che stanno distruggendo quanto di buono era stato conquistato negli anni gloriosi delle promozioni, visto che ormai non vediamo alcuna via d'uscita dal tunnel in cui ci hanno infilato, visto che non vogliamo essere complici di un fallimento annunciato, visto che vogliamo riservare i nostri sacrifici e la nostra passione a gente che veramente la merita, COMUNICANO che a partire da subito, seppur con un dolore forte al cuore, non seguiranno più le sorti del Sorrento e non sacrificheranno più le proprie domeniche per seguire gente che non merita la nostra passione, il nostro amore e la nostra trasparenza. Sperando che in un futuro vicino o lontano possano far riesplodere il loro amore per questi colori e per questa storica maglia, aspettando e sognando un progetto serio e gente che sappia farci sentire di nuovo parte integrante di di un qualcosa che sentivamo nostro. 
UN GIORNO SENTIRETE PARLARE DI NUOVO DI NOI!!!! Firmato Curva Sud Sorrento.


La confusione ha preso le redini della tifoseria, soprattutto dopo la scissione in due “Sorrenti”.
Il tifo è venuto meno, spaccandosi, ed il sostegno è sceso ai minimi termini.
In pochi anni, dopo l’impennata del 2008, la Curva Sud è ha mostrato, amaramente, le gradinate vuote per tanto tempo.
Questa stagione rappresenta il riscatto per squadra, società e pubblico.
Il recente passato pesa come un macigno, ma le prospettive sono positive in casa sorrentina.
La storia del Sorrento è ricca di aneddoti e personaggi.
A Sorrento il primo ultras fu un certo De Martino.
Ecco la sua storia, tratta dalla rete:
Quando a Sorrento la prima squadra cittadina era la NAZARIO SAURO 1929, le partite si giocavano (come scritto in precedenza ) nella Piazza "STADIO" DI PARSANO. Le trasferte erano spesso dei derby infuocati a Vico Equense, Pimonte, Gragnano, Castellamare, Lettere, Sant'Antonio Abate, Napoli, Scafati e Amalfi.
Tra i tifosi più accesi, viene tuttora ricordato Michele De Martino titolare di una famosa pasticceria in Piazza Tasso nei locali dell' attuale Bar Syrenuse, che divenne ben presto il ritrovo di tutti i tifosi di Sorrento.
DE MARTINO è passato alla storia come inguaribile guerrafondaio da marcare stretto per evitare grane con i tifosi avversari. Egli era un pezzo d'uomo, gli bastava allargare le braccia per mandare al tappeto un paio di persone. Infatti, i sorrentini, in occasione delle partite in trasferta, si raccoglievano tutti attorno a Don Michele, sicuri di tornare a casa senza prendere "mazzate". A rischiare molto di più erano i tifosi avversari.

Qui, invece, la storia del Sorrento Calcio:
Il Sorrento Calcio nasce nel 1945, ma è solo nel 1949 che si iscrive al Campionato di Promozione. Per gran parte degli anni Cinquanta, la squadra prende il nome di Flos Carmeli, ed è solo nella stagione 1957/58 che torna al nome della Città del Tasso.
Milita nel Campionato di Promozione fino alla stagione 1967/68, alla fine del quale si laurea capolista e viene promosso in serie D. L’anno successivo, dopo un ottimo campionato in rincorsa, arriva primo in classifica all’ultima giornata, insieme alla Turris. Per decretare il salto in C, si disputa lo spareggio contro la squadra corallina in gara unica giocata allo stadio “Flaminio” di Roma. Il Sorrento vince per 1 a 0 grazie ad un goal firmato da Sani. E’ terza serie.
Nella stagione d’esordio 1969/70, il Sorrento raggiunge un ottimo quarto posto sopra Lecce, Messina, Salernitana e Avellino. Sono gettate le basi per il grande salto.
Nella stagione 1970/71 il Sorrento domina la stagione e passa in serie B concludendo con un punto in più della Salernitana. Decisivo, all’ultima giornata, lo 0-0 a Chieti. Il portiere Gridelli raggiunge il record di imbattibilità con 1537 minuti.
Per la B, perdurante come allora la fatiscenza del Campo Italia, le gare casalinghe si giocano allo stadio San Paolo di Napoli e nella rosa c’è anche il giovane Giuseppe Bruscolotti.
L’estate porta in dono uno dei più grandi cammei della storia rossonera. Il 29 agosto 1971, in Coppa Italia, al San Paolo, il Sorrento sconfigge gli azzurri per 0-1: rete di Bozza dinanzi a 50000 spettatori. A seguire, lo 0-2 viene sfiorato con un palo. A difesa della porta del Napoli, c’era il grande Dino Zoff.
Il campionato in serie B però è doloroso. La partenza è tragica, col Sorrento che si classificherà penultimo nonostante un girone di ritorno praticamente perfetto in cui registra una serie di ottimi risultati come la vittoria per 4 a 0 contro il Brescia del 30 Aprile 1972, il doppio exploit col Livorno, la vittoria col Bari ed anche il pareggio allo stadio Luigi Ferraris contro il Genoa, il club italiano più antico.
Si ripassa così in serie C ef il miglior risultato che riesce a raggiungere negli anni Settanta è il quarto posto nella stagione 1975/76. Alla fine del campionato successivo, quello 1977\78, si retrocede in serie C2 in virtù di una vasta riforma dei campionati in cui la soglia per salvarsi è ben più alta proprio perché è necessario allargare, appunto, la categoria. Solo nella stagione 1984/85 il Sorrento ritorna in serie C1, classificandosi secondo dopo il Licata. Il salto è sancito dal pareggio interno ad occhiali, col Frosinone all’ultima giornata. I ciociari, allora, erano terzi e si giocarono al Campo Italia le possibilità di promozione.
Da quell’anno in poi il Sorrento attraversa un periodo buio: retrocesso in C2 nel 1987 e poi in Interregionale nel 1989, in seguito ad inadempienze finanziarie.
Seguono anni d’inferno, coi rossoneri immersi nei campi polverosi di Promozione ed Eccellenza. Nel 1997/1998, alla guida del Sorrento, arriva Sasà Amato indiscusso simbolo della squadra che tredici anni prima conquistò la C1. E’ una cavalcata trionfale nel girone B d’Eccellenza, che porta il Sorrento nell’allora CND conquistando anche la Coppa Italia Regionale Dilettanti contro al Viribus Unitis ai rigori.
L'anno dopo, in serie D, disputa un gran campionato: arriva quinto sognando la C2 ad occhi aperti poiché chiude in testa il girone d’andata. La mancanza di un attaccante e l’inesperienza della truppa, fa saltare il banco.
In D evita, poi, evita nella stagione 2000-2001 la retrocessione in Eccellenza vincendo ai rigori, lo spareggio disputatosi a Benevento con l’Internapoli.
L’agognato ritorno in C, avviene nella stagione 2005/2006. Il Sorrento è promosso in C2 e vince anche la Coppa Italia Dilettanti giocandosi la semifinale contro il Cervia, squadra protagonista del reality “Campioni, il sogno” guidata da Ciccio Graziani, e la finale contro il Giarre.
Il Sorrento, però, è ancora affamato e domina il campionato di serie C2 2006/2007 e viene promosso in C1 vincendo il duello col Benevento; classificandosi primo nel girone C della C2 disputa anche la Supercoppa Italiana di Lega della C2 contro il Legnano e il Foligno. Vince il trofeo totalizzando 4 punti contro i 3 del Legnano.
Nella stagione 2007/2008 è C1 girone B: un avvio convulso, ed un cambio di panchina da Provenza a Morgia, consegna i presupposti per un’impossibile scalata ai playoff, obiettivo estivo della società.
Nella stagione 2008-09 conquista per la prima volta nella sua storia la Coppa Italia Lega Pro, battendo nella doppia finale la Cremonese (0-0 a Cremona e 1-0 a Sorrento). Il gol decisivo porta la firma di Federico Giampaolo, fratello dell'allenatore del Siena. Resterà in serie C, poi Lega Pro fino alla stagione 2012/13.
NOTE : Nella stagione 2007-08 viene sconfitto nella seconda giornata di campionato in casa dal Potenza per 0-1, in questa occasione il Sorrento perde la lunghissima imbattibilità casalinga che durava dal 1º maggio 2004 (Sorrento-Paganese 1-2). Dopo 72 risultati utili consecutivi interni in gare ufficiali e dopo tre anni, quattro mesi ed un giorno si chiude la striscia vincente che potenzialmente poteva eguagliare le 58 gare ufficiali di campionato senza sconfitte interne del Milan, interrotta nel 1993. Dopo vari alti e bassi, giunge un piazzamento a ridosso della zona alta della classifica.



Rivalità
Forti sono le rivalità che accomunano la tifoseria sorrentina a quelle di alcune squadre campane, in particolare con la Juve Stabia della vicina Castellammare, derby sentitissimo da entrambe le parti. Tale rivalità è talmente accesa da costringere la prefettura a vietare la trasferta a Sorrento per i tifosi stabiesi nella stagione 2007-08 e a chiudere le porte ad entrambe le tifoserie nella stessa partita della stagione 2008-09. La rivalità in questa stagione assume toni ancora più aspri a causa del passaggio di proprietà della Juve Stabia, il cui neo presidente Franco Giglio aveva da poco lasciato la presidenza del Sorrento Calcio e che ha portato con sè buona parte dei giocatori protagonisti della stagione precedente in maglia rossonera. Le due tifoserie non mancano di usare vari soprannomi dispregiativi nei confronti degli avversari, così mentre gli stabiesi sono offensivamente chiamati castelloni (genericamente un dispregiativo nei confronti degli stabiesi) la tifoseria gialloblù apostrofa continuamente i sorrentini come limonari, per l'esportazione dei famosi limoni di Sorrento.

La Scheda

Squadra: Sorrento F.C.
anno fondazione: 1945 (fallita nel 2016)
colori: rossonero
nome gruppo: Sorrentini
gruppi storici: Hell’s Army, Arditi, Clan, Vecchio Stile, Militanza Ultras, South Boy,
gemellaggi: Giarre.
amicizie: Positano
rivalità: Juve Stabia, Salernitana, Frosinone, Gragnano, Marcianise, Sant’Agnello;
politica: neri
Stadio: Italia
città: Sorrento (Napoli)

Nessun commento:

Posta un commento